Le Processioni durante la messa
“Processione” significa camminare avanti insieme, avanzare, procedere (pro = AVANTI). Nella Messa ci sono diverse processioni rituali. Esse sono:
- quella di ingresso, lungo la navata centrale della chiesa
- e quella finale, sempre attraverso la navata centrale
- quella breve al Vangelo,
- la presentazione dei doni all’offertorio
- quella al momento della comunione
Esse - nei giorni di festa, come la Domenica - non sono riti accessori e facoltativi, ma componenti dinamiche dell’azione liturgica e momento attivo di vera partecipazione dei fedeli alla Messa.
Le prendiamo in considerazione una per una.
- Processione d’ingresso: composta da diverse persone, ha una duplice funzione:
- una, simbolica, che ci nel mostra un popolo in cammino (la Chiesa) incontro a Dio e ci ricorda che siamo pellegrini e non abbiamo quaggiù una dimora definitiva.
- e l'altra pedagogica, perché orienta l’assemblea a questo incontro. Camminare in processione, infatti, esprime preghiera comune, costituisce una testimonianza collettiva di fede, ed è segno di appartenenza alla Chiesa che vive nel tempo.
Questa processione è fatta dal sacerdote e dai ministri per recarsi all’altare; inaugura i riti di introduzione ed è accompagnata dal canto d’ingresso, che dà gioia ai presenti che si trovano insieme: com’è bello, come dà gioia che i fratelli stiano insieme!
L’assemblea è in piedi, canta unitamente al Coro e può segnarsi al passaggio della croce, lungo la navata centrale. La CROCE apre la processione sempre, in quanto è Cristo stesso che ci precede e noi suo popolo Lo seguiamo.
N.B. Nelle nostre assemblee molti restano spettatori e altri considerano il canto un abbellimento inutile. Ma non è così!
La processione iniziale in alcune circostanze ha forma solenne: Con chi porta il turibolo e l’incenso, chi la Croce, chi le candele accese, infine i ministri e il Sacerdote che chiude la fila Davanti a lui, quando c’è, il Diacono che porta in alto il libro dei Vangeli, la Parola del Signore che ci educa e ci ammaestra
- Processione breve al Vangelo:
è accompagnata dal canto dell’Alleluja, ed è fatta dal diacono, con due ministri che portano i ceri e, nelle solennità, da uno che porta il turibolo con l’incenso. Questa processione non è di solo spostamento verso il leggìo, ma evidenzia che il Vangelo è il Vangelo, e noi lo onoriamo stando in piedi, cantando con gioia e preparandoci ad ascoltare la Parola di Gesù.
- Processione alla presentazione dei doni
Essa, insieme alla preghiera dei fedeli, è uno dei momenti più significativi della messa perché entrambi esprimono l’esercizio effettivo del sacerdozio battesimale dei fedeli.
Questa processione serve a portare sulla mensa pane, vino e altri doni. Vengono coinvolti alcuni fedeli, grandi e piccini, in rappresentanza di tutta la comunità, i quali -partendo da un tavolino a metà chiesa- vanno verso l’altare e presentano al Sacerdote i doni preparati, che alla Consacrazione diventeranno il Corpo e il Sangue di Cristo per noi.
Nel mentre l’assemblea canta e alcune persone - con dei cestini - raccolgono le OFFERTE, a simboleggiare che tutti partecipiamo offrendo qualcosa al Signore per essere un’offerta a Lui gradita. Il pane ed il vino, le offerte in denaro ed eventuali altri doni, sono segno dell’offerta della nostra stessa vita.
Il canto che accompagna anche questa processione si protrae almeno fino a quando i doni sono stati posti sull’altare.
Alcune incongruenze che si riscontrano in tante chiese, in questo momento della celebrazione. Come superarle?
- La prima: non è bello che la processione dei doni venga fatta solo in circostanze speciali o solenni, come se avesse unicamente valore decorativo, coreografico e solenne. Almeno nelle feste andrebbe fatta sempre, ma servono persone disponibili
- Un’altra incongruenza è quella di mettere già pronti sull’altare, fin dall’inizio della messa, calice, ampolline, messale ecc. La mensa va apparecchiata in questo momento ed è auspicabile che tra i componenti l’assemblea ci sia sempre qualcuno in grado di esercitare questo semplice compito. Quanta tristezza si coglie al vedere il sacerdote, solo all’altare ...
- Processione alla comunione
Con essa tutti i membri dell’assemblea si recano processionalmente, e non in modo sparso, verso chi distribuisce la comunione, in una o più parti della chiesa. Questa è l’unica processione a cui quasi tutta l’assemblea prende parte fattivamente a messa. In che momento si forma questa processione?
E’ scritto nel messale: “Mentre il sacerdote e i ministri si comunicano, deve iniziare il canto di comunione e la processione di quanti vanno a comunicarsi. Il canto si protrae per un certo tempo, durante la comunione dei fedeli e non dopo che essa è già finita!”
Osservazioni:
Quanti vanno alla comunione devono procedere insieme: non basta cioè mettersi in fila, ma occorre formare un popolo che cammina, occorre “fare unione con gli altri”, ed esprimere che siamo una sola cosa, e non un gregge sparso, o gente che va alla spicciolata o alla rinfusa. Durante la Comunione, non solo il coro ma tutta l’assemblea canta esprimendo con l’accordo delle voci, l’unione spirituale collettiva. Il canto aiuta molto sia mentre si va alla Comunione sia quando si torna; ha lo SCOPO di creare unione, esprimere gioia, lode, ringraziamento e altro.... Chi canta, prega due volte!
Quante persone invece, in questo momento, non solo non cantano ma nemmeno lo vogliono, convinte che le loro devozioni personali valgono e aiutano di più sia nel prepararsi a ricevere la comunione, che per ringraziare il Signore.
- Processione alla fine della Messa
Al termine della Messa, dopo la Benedizione, si ricompone la processione per l’uscita del sacerdote e dei ministri, attraverso la navata centrale, per far ritorno in sacrestia. In che modo?
All'invito del sacerdote: “Preghiamo”, croce e candelieri scendono giù dai gradini e attendono, rivolti all’altare. Dopo la benedizione finale si girano e procedono processionalmente verso la sacrestia, attraverso la navata centrale. L’assemblea, in piedi, ferma nei banchi o dov’è, canta con il coro e attende il passaggio della croce e della processione .
Solo dopo, ognuno può cominciare ad uscire, cantando e segnandosi (senza prendere l’acqua santa, però), all’uscita dalla Chiesa. Nel nome di Dio la Messa è cominciata col canto, e nel nome di Cristo l’assemblea si scioglie cantando, come ad una festa.