Manuale d’uso per i Ministranti

 

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La chiesa e i suoi luoghi

 

In questo manuale, osserveremo con calma la struttura della nostra chiesa, per imparare a conoscerne i  luoghi che la costituiscono.

Per un chierichetto la chiesa è un po’ come la casa, o come le sue tasche, per cui è bene conoscere ogni cosa.

 

Il presbiterio

E’ il luogo dei sacerdoti e dei ministri, durante le celebrazioni liturgiche

E’ rialzato rispetto al resto della chiesa, in modo da permettere a coloro che partecipano alla celebrazione di vedere i preti e quanto compiono

Questo luogo è davvero importante! Qui sono situate le parti più importanti della chiesa

Il presbiterio sta sempre di fronte al popolo, lì soltanto viene celebrata l’Eucaristia

 

Ogni cristiano deve sempre ricordarsi che il Signore è sempre di fronte a lui e che gli è davvero molto vicino e vuole incontrare ciascuno come amico, fratello e Padre;

Al centro del presbiterio, solitamente è posto l’altare e – al centro o decentrati – sono posti la sede per il celebrante e per i chierichetti ed il tabernacolo.

 

L’altare

Il nome altare deriva dall'unione di ALTA (alto) e ARA (tavola di pietra usata dagli antichi per i sacrifici agli dei).

E’ un tavolo di solito in marmo o legno, è di grandi dimensioni. Ha una diversità di significati, tutti capaci di dirci molto

 

Rappresenta l’altare in cui il Signore si dona ad ogni uomo, sacrificando la propria vita

Rappresenta il tavolo del “banchetto” a cui ciascun cristiano presente all’Eucaristia è invitato ad accostarsi per vivere la comunione con Gesù, mangiando la cena con il Signore stesso;

 

Durante la consacrazione della chiesa, l’altare viene unto con il S. Crisma

Proprio perché ci ricorda molto Gesù proprio nel momento in cui si dona a noi per la nostra salvezza, quando ci si passa davanti, ci si ferma e si fa un inchino.

 

Il tabernacolo

E’ un piccolo luogo in cui si ripone l’Eucaristia consacrata ed avanzata al termine della distribuzione nella celebrazione della Messa

E’ posto sul presbiterio in modo da essere ben visibile da tutti

 

Vicino al Tabernacolo è posta una lampada rossa, quando è accesa testimonia la presenza dell’Eucarestia;

Noi cristiani da sempre abbiamo avuto un grande rispetto ed una grande cura che

l’Eucaristia non venisse usata male o andasse perduta, per questo nella storia è stato pensato il tabernacolo come luogo ben preciso per conservare Gesù Eucaristia;

 

Ogni volta che entriamo in Chiesa prendiamo la bella abitudine di fare una genuflessione (fatta bene) guardando il tabernacolo e fermiamoci qualche istante davanti ad esso per salutare con calma Gesù.

 

L’ambone

Luogo elevato, dotato di leggio, da cui vengono proclamate le letture, i salmi responsoriali, il vangelo e l’omelia del sacerdote;

La sua funzione è quella di sostenere il libro liturgico contenente le letture bibliche;

 

L’ambone deve essere ben visto da tutti perché da lì si proclama la Scrittura, guida per ogni cristiano

Mentre l’altare è il luogo in cui Gesù dona sé stesso donando il suo corpo, l’ambone è l’altare in cui Gesù si dona consegnando la sua parola; parola d’amore capace di curare, consolare e donare gioia ad ognuno che l’ascolta

 

E’ importante sottolineare l’attenzione da avere mentre vengono lette le letture ed il Vangelo e mentre il Prete spiega le letture ascoltate; non solo per fare bella figura e per imparare qualcosa in più, ma perché è Gesù stesso che in quel momento parla facendosi prestare la voce dal prete.

 

Il battistero

E’ uno dei pochi luoghi volutamente posto distante dal presbiterio e costruito il più vicino possibile alla porta di ingresso o addirittura fuori dalla chiesa, in una cappella laterale a parte

Nella nostra chiesa è posto in fondo, vicino alla porta di ingresso

 

Questa posizione sta a significare che il battesimo è la porta di ingresso per la chiesa, per diventare figli di Dio e per accedere agli altri sacramenti

Oltre che essere porta di ingresso è anche fonte della vita nuova, quella dei figli di Dio donata dal Signore stesso.

 

La sacrestia

Qui vengono riposti tutti gli oggetti, i paramenti e i libri liturgici;

È bene imparare a fare silenzio quando si è in questo luogo; per prepararsi con calma alla celebrazione e per non disturbare coloro che in chiesa stanno pregando.

 

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Le parti della Messa

 

Cos’è la Messa?

La messa può essere definita come

“Memoriale della Pasqua del Signore”

Con queste parole intendiamo:

  1. l’ultima Cena;
  2. la morte di Gesù;
  3. la risurrezione di Gesù.

Nella Messa Gesù è realmente presente:

  1. nell'assemblea riunita in suo nome,
  2. nel sacerdote,
  3. nella Parola,
  4. e nell'Eucaristia;

Quindi, memoriale non vuol dire solo ricordo! Nella Messa, per la potenza di Dio, noi viviamo in prima persona la Pasqua del Signore;

 

La Messa è un invito a far festa. Incontri molte persone che ti vogliono bene; ti attende specialmente il grande amico Gesù;

 

Nella Messa il popolo di Dio si raduna, sotto la presidenza del sacerdote, che agisce "in nome di Cristo ", per celebrare il memoriale del Signore, cioè il sacrificio eucaristico.

 

Le parti fondamentali della Messa sono due:

  1. Liturgia della Parola;
  2. Liturgia Eucaristica;

Due mense poiché da entrambe riceviamo istruzione e nutrimento.

 

Liturgia della Parola

Della Liturgia della Parola fanno parte i Riti di Introduzione che comprendono:

  1. Canto d'ingresso;
  2. Segno della croce e Saluto al popolo radunato;
  3. Atto penitenziale;
  4. Gloria;
  5. Orazione;

Andiamo ora, ad analizzarli singolarmente

 

I Riti di Introduzione

Tramite questi riti i fedeli, riuniti insieme, formano una comunità, e si dispongono ad ascoltare con fede la Parola e a celebrare degnamente l'Eucaristia;

 

I riti di introduzione comprendono quella parte della Messa che va dal canto d’ingresso e si conclude con l’orazione del celebrante dopo il Gloria;

Canto d’ingresso - Favorisce l’unione dei fedeli e aiuta a prepararci per seguire attentamente la funzione;

Segno di croce - Esprime il senso di quello che si farà nella Messa:

  1. riconoscere in Cristo morto per noi il senso della nostra esistenza;
  2. voler vivere in comunione con il Padre e il Figlio e lo Spirito;
  3. accettare lo stile di vita della croce;

Saluto al popolo radunato (il Signore si con Voi…) -

Annuncia alla comunità riunita la presenza del Signore;

Atto penitenziale – Una volta riuniti insieme davanti al Signore, si invoca il perdono di Dio.

Serve a cancellare i peccati veniali;

Gloria - Inno antichissimo che esprime la gioia di essere stati salvati. La Chiesa radunata dallo Spirito glorifica e supplica Dio Padre e l'Agnello.

 Nota. Il Gloria viene tralasciato in Avvento (si canterà solennemente la notte di Natale) e in Quaresima (perché risalti di più la gioia pasquale)

Orazione - Il celebrante invita a pregare per prendere coscienza di essere alla presenza di Dio e per poter formulare nel cuore la preghiera personale;

 

Liturgia della Parola

E' la "Mensa della Parola", questa viene ascoltata (letture), masticata (omelia), assimilata (silenzio).

Attraverso questa liturgia Dio ci parla, ci fa sapere i suoi desideri ed il suo progetto d'amore.

La Parola non viene letta, ma proclamata. Chi legge impresta la sua voce a Dio stesso per parlare agli uomini.

 

La parte principale della Liturgia della Parola è costituita dalle Letture bibliche

 

Nelle letture Dio parla al suo popolo, gli manifesta il suo amore e offre un nutrimento spirituale

Cristo stesso è presente nella sua parola

 

Letture Bibliche (Lit. della Parola)

Le letture bibliche comprendono:

Prima lettura - E' dell'Antico Testamento (nel Tempo di Pasqua dagli Atti degli Apostoli), ed è riferita al Vangelo. Annuncia la salvezza che sarà realizzata pienamente in Gesù;

Salmo responsoriale - E' connesso alla prima lettura, e la sviluppa in forma di preghiera. E’ collocato tra la prima e la seconda lettura;

Seconda lettura - E' tratta dalle lettere degli Apostoli; ci pone nel "tempo della Chiesa", nel quale la parola di Gesù è annunciata dagli apostoli;

Alleluia - Esprime la gioia e la lode per il dono del Vangelo. "Alleluia" è un'espressione ebraica che significa "lodate Dio!".

Vangelo - E' la lettura più importante:

  • Si portano candele attorno al Libro;
  • In circostanze solenni il libro del Vangelo viene incensato;
  • L'acclamazione finale è diversa da quella delle altre letture e dà lode a Cristo Signore;
  • Vangelo deriva dal greco, significa buona novella;

Omelia – Dopo le letture bibliche il celebrante procede all’omelia. Questa spiega le letture, rendendole attuali, facendone comprendere il significato per i nostri giorni. E'una parte importante, è bene venga seguita da un momento di silenzio, nel quale far scendere la parola nel profondo del cuore.

Professione di fede - richiama alla mente la "regola“ della fede, richiama il sì del battesimo, dal momento che il Credo è in origine una professione di fede battesimale;

Preghiera universale - Con essa il popolo prega per tutti gli uomini, trasforma in preghiera la Parola ascoltata. Le letture suscitano la preghiera della comunità.

 

Liturgia Eucaristica

In essa si compie ciò che fece Gesù nell'Ultima Cena, preannunciando e spiegando il significato di ciò che sarebbe successo all'indomani, il venerdì santo;

nella Liturgia Eucaristica si celebra il memoriale della passione, morte e risurrezione di Gesù

La Messa è quindi il canale attraverso cui ci giungono i frutti della morte e risurrezione di Cristo

 

La liturgia Eucaristica è divisa in tre parti (a loro volta suddivise in alcuni momenti). Queste parti sono:

Preparazione dei doni;

Preghiera Eucaristica;

Riti di Comunione;

 

Andiamo ora a considerarli più attentamente

 

Preparazione dei doni

Vengono preparati i doni che diverranno il Corpo e Sangue di Gesù;

 

Questo momento è suddiviso in 4 parti:

Processione della offerte -

Si portano  i doni: anzitutto pane e vino, poi eventuali altre offerte;

 

L'offerta del pane e del vino richiama l’offerta di noi stessi (gioie, speranze, timori, sofferenze, ecc) che siamo chiamati a deporre spiritualmente sull'altare;

 

Tutti noi dobbiamo chiederci: “Cosa presento al Signore in questa Messa?”

 

Presentazione del pane e del vino –

La preghiera che il celebrante recita nel deporre pane e vino sull'altare ringrazia e dà lode a Dio, dal quale riceviamo tutto;

 

Al vino aggiunge qualche goccia d'acqua, segno "della nostra unione con la vita divina di colui che ha voluto assumere la nostra natura umana (dal corpo di Gesù uscì sangue ed acqua)“;

 

Lavabo - Questo rito esprime il desiderio di purificazione interiore del celebrante e di tutti i fedeli presenti: "Lavami da ogni colpa, purificami da ogni peccato“;

 

Preghiera sulle offerte - Dopo l'invito alla preghiera, l'orazione riassume l'offerta dei doni a Dio e chiede che vengano trasformati nell'Eucaristia.

 

 

Preghiera Eucaristica

E’ il momento centrale della Messa, momento di grande preghiera, ringraziamento e santificazione;

Il sacerdote pronuncia le parole della consacrazione "in persona di Gesù“;

Tutta l'assemblea è unita nella lode e nell'offerta del sacrificio;

 

Le parti della Preghiera Eucaristica sono 8:

  1. Prefazio;
  2. Santo;
  3. Epiclesi;
  4. Racconto dell'istituzione e consacrazione;
  5. Anamnesi;
  6. Offerta;
  7. Intercessioni;
  8. Dossologia finale

Prefazio - Glorifica Dio Padre e lo ringrazia per tutta l'opera della salvezza o per qualche suo aspetto particolare, a seconda del momento liturgico;

Santo - Tutta l'assemblea si unisce con questo canto, tratto dalla Bibbia: lodiamo Dio con le parole che lui stesso ci ha donato;

Epiclesi- Lo Spirito Santo viene invocato sui doni, perché divengano il Corpo e il Sangue di Cristo.

Lo Spirito viene invocato anche sui presenti, perché nella partecipazione al convito siano anch'essi trasformati nell'unico Corpo di Cristo che è la Chiesa;

Racconto dell'istituzione e consacrazione –  Siattualizza e si compie il Sacrificio della croce, che Cristo stesso istituì nell'Ultima Cena;

Le parole di Gesù sono pronunciate dal sacerdote in Sua vece;

ciò in forza del mandato che Cristo diede agli apostoli di perpetuare questo mistero d'amore attraverso la celebrazione dell'Eucaristia;

Anamnesi- Vengono ricordati i momenti della Pasqua di Gesù: passione, morte, risurrezione, ascensione al cielo e dono dello Spirito;

Offerta - La Chiesa offre al Padre, nello Spirito Santo, Cristo che si fece vittima per noi;

Qui il popolo è chiamato a offrire sé stesso e tutto ciò che, alla presentazione dei doni, ha deposto sull'altare;

Intercessioni - L'offerta del sacrificio di Gesù è fatta per tutta la Chiesa, in comunione gerarchica con il papa e il proprio vescovo;

Si prega per tutti i membri della Chiesa, vivi e defunti;

Lode conclusiva - “Per Cristo con Cristo e in Cristo, a te, Dio Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli”

Esprime la glorificazione di Dio. L'assemblea risponde con l'acclamazione dell'Amen: attraverso esso esprime la sua partecipazione attiva alla preghiera Eucaristica.

 

Riti di Comunione

Poiché la Messa è un convito pasquale, la partecipazione piena si ha facendo la comunione (chi ne ha la possibilità), ricevendo il Corpo e Sangue di Cristo come cibo spirituale;

I riti di Comunione si dividono in 8 parti:

  1. Padre Nostro;
  2. Scambio della pace
  3. Frazione del Pane;
  4. Immixtio;
  5. Presentazione dell’Eucarestia ai fedeli;
  6. Comunione;
  7. Silenzio di Ringraziamento;
  8. Preghiera dopo la Comunione;

Padre Nostro - Con esso chiediamo il pane quotidiano (riferimento anche al pane eucaristico) e la purificazione dei peccati;

Non è tanto la preghiera della fraternità, quanto dell'invocazione forte al Padre perché compia il suo disegno di amore. Per questo i fedeli sono invitati a recitarlo con le mani alzate, in atteggiamento di richiesta.

Scambio della pace – Implora la pace e l'unità per la Chiesa e il mondo. Lo scambio di pace vuole far esprimere ai partecipanti l'amore vicendevole e il perdono reciproco, inoltre rispetta l’antica tradizione secondo cui si obbedisce al precetto evangelico che impone la riconciliazione fraterna prima di compiere l’offerta rituale sull’altare

Frazione del Pane - L'unico pane viene spezzato perché se ne possa mangiare tutti. Significa che attraverso la comunione noi, pur essendo molti, diventiamo un corpo solo in Cristo;

 Nota. Mentre viene spezzato il pane, solitamente si canta l'Agnello di Dio: è un'ulteriore invocazione di tipo "penitenziale", che viene rivolta a Dio subito prima di ricevere l'Eucaristia.

Immixtio - Un frammento di pane viene posto nel calice. E' un gesto che esprime la comunione con il proprio vescovo e con il papa;

Questo rito nasce nella Chiesa romana nel primo millennio: il papa mandava a chi celebrava l'Eucaristia un frammento di quest’ultima, come segno di comunione con lui, e il ricevente, ponendolo nel calice, si comunicava anche alla stessa Eucaristia del papa;

Comunione - Mangiare il Corpo e bere il Sangue di Cristo ha un significato molto ricco:

- riceviamo nuovamente, trasformati dallo Spirito, il dono che avevamo offerto: la nostra vita ci viene ridonata attraverso la croce e la risurrezione di Cristo;

- accettiamo in noi Gesù, che si è offerto per noi;

- facciamo nostro il suo stile di vita di donazione totale a Dio e ai fratelli;

- diciamo a Dio la nostra fede, che è lui la forza per vincere il nostro peccato;

- veniamo edificati come Chiesa Corpo di Cristo, veniamo resi una cosa sola da Dio;

- esprimiamo la nostra disponibilità a essere un solo corpo con i fratelli che con noi celebrano l'Eucaristia. Non solo con loro ma con tutta la Chiesa;

- veniamo nutriti da Cristo stesso, la linfa vitale dello Spirito scorre in noi;

 

Gesù ha detto nell'Ultima Cena:

“Prendete e mangiatene   TUTTI“

chi è in comunione con Cristo non solo può, ma è invitato caldamente da Cristo stesso a mangiare l'Eucaristia;

 

Silenzio di ringraziamento - Ognuno nel silenzio del suo cuore "fa festa" a Cristo che è venuto in lui, lo adora come proprio Dio e si intrattiene a dialogare con lui;

Preghiera dopo la comunione - Chiede che maturino nella vita i frutti del mistero celebrato.

 

 

Riti di Conclusione

Con i riti di Comunione, termina la Liturgia Eucaristica ed inizia la quarta ed ultima parte della Messa: i Riti di Conclusione;

Quest’ultimo momento è costituito da 3 parti:

  1. Saluto del celebrante;
  2. Benedizione;
  3. Congedo;

Saluto del celebrante – (il Signore sia con voi…) Il saluto annuncia la presenza di Cristo nell'assemblea che si diffonde per le vie del mondo;

Benedizione - Nell'Antico Testamento “benedire“ significava "rendere fecondo“;

Viene chiesto a Dio di donare la sua fecondità nella nostra vita di cristiani. Ciò è espresso esplicitamente nelle Benedizioni solenni;

Congedo - Si scioglie l'assemblea, non perché sia finito tutto, ma perché viene l'ora di portare il frutto nel mondo attraverso una presenza santa, come testimoni e annunciatori di Gesù risorto.

 

Segue il Canto Finale, uscire prima della fine del canto è sbagliato, il canto è comunque parte della Messa.

 

 

 

 

 

Gli oggetti e gli abiti Liturgici

Abiti liturgici

Per le liturgie, i sacerdoti e coloro che prestano servizio all’altare indossano abiti speciali perché si sta svolgendo qualcosa di importante che non deve essere confuso con le attività di tutti i giorni!

L’abito liturgico inoltre esprime il rispetto che si deve dare al Signore

 

Abiti del Celebrante

IL CAMICE: è un vestito bianco che copre tutta la persona, può essere arricchito con pizzi o ricami; può anche essere munita di collo e senza pizzi e viene detta alba.

Ricorda la veste del Battesimo, simbolo della vita nuova donata da Dio

AMITTO: Panno bianco con due legacci che si applica sotto il collo, serve a completare la chiusura del camice

CINGOLO: cordone che serve da cintura al Camice

VESTE TALARE: è una veste nera, lunga fino ai talloni con maniche lunghe e strette; il suo nome deriva dal latino “tallus” (tallone); infatti tale veste prende il nome dall’antica veste ebraica che giungeva fino al tallone.

COTTA: Sopravveste bianca, speso ornata di pizzo, che scende fino al ginocchio, con maniche corte e larghe; è usata sopra la veste talare

STOLA: un paramento a forma di sciarpa di colore diverso a seconda del tempo liturgico; i sacerdoti la portano appesa attorno al collo, il diacono di traverso (dalla spalla sinistra la fianco destro)

CASULA: Veste indossata dal celebrante sopra il camice e la stola; cambia colore a seconda del tempo liturgico. Casula deriva dal latino e significa tenda, deriva da un vestito romano usato per proteggersi dalla pioggia

PIVIALE: il nome deriva dal latino “pluviale” (mantello da pioggia), infatti veniva adoperata nelle processioni all’aperto.

Oggi si adopera nella liturgia delle Ore e nelle Benedizioni Eucaristiche.

 

Particolarità

  • MITRA: Copricapo liturgico particolare, proprio del Vescovo; viene portato durante le processioni, quando è alla “cattedra” episcopale e quando dà le benedizioni solenni
  • PASTORALE: Anche se di per sé è un oggetto, è un segno proprio del Vescovo ed ha lo stesso uso della Mitra

 

Abiti dei Chierichetti

TUNICA e TARCISIANA: Vesti di colore bianco lunghe fino ai piedi con maniche lunghe e strette ed eventualmente con cappuccio; la tunica è bianca (usata dal Cerimoniere e dai Chierichetti più grandi) mentre la Tarcisiana presenta una o due strisce che scendono fino a terra

In alcune parrocchie si usa la veste talare (nera o rossa) con sopra una cotta bianca

 

Oggetti Liturgici

AMPOLLINE: sono due boccette destinate a contenere l’acqua e il vino; vengono portate all’altare durante l’Offertorio e subito dopo tolte

CALICE: è il recipiente che contiene il vino per la celebrazione della Messa ; si tratta in genere di una coppa dal collo alto molto bella e lavorata con arte

PATENA: ha la forma di un piatto: dentro viene collocato il pane (le ostie o l’ostia grande); anch’essa è costruita con materiale prezioso

PISSIDE: contenitore per la custodia e il trasporto dell’Eucaristia: ha la forma di un grosso bicchiere con coperchio.

Come gli altri contenitori è fatto in metallo prezioso

CORPORALE: Panno bianco sul quale vengono posti il calice e la catena durante la celebrazione della Messa.

PURIFICATOIO: Piccolo panno dalla forma e misura di un fazzoletto che serve ad asciugare il calice e a pulire i bordi di calice e patena

PALLA: piccolo telo di forma quadrata e rigido, serve per coprire il calice e la patena

ASPERSORIO e SECCHIELLO: il secondo è recipiente che serve per contenere l’acqua santa, il primo serve per spargere l’acqua ed è costituito da una specie di “pennello” oppure da una palla di metallo con dentro una spugna

CANTARI: Sono le candele portate dai Chierichetti nei momenti importanti come le processioni o la lettura del Vangelo

BROCCA e MANUTERGIO: Usati durante il lavabo delle mani: la brocca contiene l’acqua per il lavabo, il manutergio è il panno con cui il sacerdote si asciuga le mani

SEDE: è una grande sedia, posta sul presbiterio è il luogo dove il sacerdote si mette seduto e dove si rivolge all’assemblea.

Se è quella del Vescovo è detta Cattedra

CROCE ASTILE: è una croce montata su un’asta che viene portata in processione dal crocifero

TURIBOLO e NAVICELLA: il turibolo è un contenitore di metallo a cui sono fissate delle catenelle (può essere chiuso o aperto); al suo interno vengono accesi dei carboni per bruciare l’incenso.

La navicella è il recipiente (così chiamato per la sua forma) atto a portare l’incenso

OSTENSORIO: dal latino “ostendere” (mostrare); ha diverse forme (di sole, di croce, ecc…) e serve per tenere l’ostia consacrata da esporre per l’adorazione.

Spesso è costruito con metalli preziosi

CAMPANELLA: Serve ai chierichetti per segnalare alcuni momenti importanti della Messa come l’elevazione dell’ostia e del calice durante la Consacraziona

CERO PASQUALE: è una grande candela che viene accesa durante la Veglia Pasquale del Sabato Santo: rappresenta Cristo, luce del mondo.

Oltre che nel periodo pasquale è usato nei funerali per raffiguare la vittoria di Gesù sulla morte

AMPOLLE DEGLI OLI: contenitori che servono a contenere gli oli sacri.

 

Libri liturgici

EVANGELARIO: è un testo che contiene i quattro Vangeli; nelle celebrazioni importanti è portato in processione ed incensato

LEZIONARIO: libro che contiene tutte  le letture della Sacra Scrittura (Nuovo e Vecchio Testameno)

MESSALE: grosso volume di colore rosso che contiene tutte le parti della Messa escluse le letture

RITUALI: sono i libri che contengono i riti per le celebrazioni dei sacramenti (esclusa l’Eucaristia)

 

Tempi e colori liturgici

Colori liturgici

I paramenti e gli abiti del sacerdote cambiano di colore a seconda delle diverse circostanze, soprattutto in funzione dei diversi tempi liturgici • I colori non servono tanto per bellezza ma per richiamare atteggiamenti spirituali e sentimenti legati alle diverse celebrazioni

IL BIANCO: Utilizzato durante le festività solenni per rimarcare il mistero di Gesù risorto, Gesù che trionfa sulla morte. Viene impiegato per ricorrenze che ricordano la figura di Cristo (tranne nelle celebrazioni della Passione), di Maria, le ricorrenze dei Santi non martiri e per la festa di Ognissanti Si usa anche in occasione dei sacramenti quali battesimo e matrimonio.

I paramenti colore Oro sostituiscono il Bianco

IL ROSSO: Richiama lo Spirito Santo e il fuoco della Pentecoste, la passione del Signore; rappresenta anche il sangue versato dai martiri e da Gesù sulla croce.

Viene utilizzato per la Domenica delle Palme, il Venerdì Santo, Pentecoste e nelle celebrazioni degli Apostoli, Evangelisti e Martiri.

Viene usato per alcuni sacramenti, tra cui la Cresima

IL VIOLA: Più precisamente detto Morello, è il colore della penitenza e dell’attesa.

Pertanto viene adoperato nei periodi di Quaresima e Avvento; viene inoltre usato durante il sacramento della Confessione e nelle celebrazioni funebri.

IL VERDE: Vuole ricordare la natura che fiorisce e porta frutto, la speranza e la vita semplice di tutti i giorni; pertanto è quel colore utilizzato quando non ci sono ricorrenze particolari.

 

Esistono i seguenti tempi liturgici:

1) Tempo di Avvento

2) Tempo di Natale

3) Tempo dopo Natale

4) Quaresima

5) Tempo di Pasqua

6) Tempo  Pentecoste

 

Tempo di Avvento

AVVENTO: Viene dalla parola adventus (venuta, arrivo) e rappresenta il tempo di attesa, attesa per salvezza rappresentata dalla venuta di Gesù nel mondo.

Nel rito ambrosiano contiene 6 domeniche a partire dalla prima domenica dopo San Martino (11 novembre). Nelle Celebrazioni si omette il Gloria

Siccome è un tempo di attesa gioiosa ma anche un tempo penitenziale si usa il colore morello, ad eccezione dell’ultima domenica in cui si celebra l’Incarnazione e quindi si usa il bianco.

La liturgia domenicale segue questo schema

1) Venuta del Signore (seconda venuta di Gesù nella Gloria)

2) I Figli del Regno (il Battista invita ad essere pronti all’arrivo del Messia)

3) Profezie adempiute (le antiche profezie si adempiono in Gesù)

4) Ingresso del Messia (a Gerusalemme)

5) Il Precursore (le testimonianze del Battista)

 

Tempo di Natale

TEMPO DI NATALE: Rappresenta un tempo di gioia in cui ci si rallegra per la venuta di Gesù nel mondo.

Inizia con la Messa di Mezzanotte e si conclude con la Festa del Battesimo di Gesù (prima domenica dopo l’Epifania) in quanto con il battesimo Gesù dà il via alla sua opera messianica.

Il colore liturgico di questo periodo è il bianco

 

Tempo dopo il Natale: Periodo dalla durata variabile (a seconda di quando cade la Pasqua); è un tempo dedicato alle manifestazioni pubbliche di Gesù (nozze di Cana per esempio) .

 

Tempo di Quaresima

QUARESIMA: Tempo strettamente penitenziale della durata di circa 40 giorni in ricordo di:

1) Il diluvio universale

2) La permanenza di Mosè sul Sinai

3) I giorni che Elia ha impiegato per arrivare all’Oreb

4) I giorni che Dio concede a Ninive prima di distruggerla

5) Gli anni che gli ebrei hanno trascorso ne Deserto

 

Schema letture domenicali:

1) Gesù nel deserto

2) Gesù e la samaritana

3) Gesù e i Farisei

4) Gesù e il cieco nato

5) Gesù resuscita Lazzaro

6) Gesù entra a Gerusalemme (domenica delle Palme)

 

Inoltre in questo periodo al venerdì non si celebra la messa in quanto si ricorda la morte di Gesù ed è considerato giorno di magro (il primo venerdì di digiuno)

 

Si omette il Gloria e l’Allelujah nella celebrazioni

 

 

Triduo Pasquale

Consiste nelle festività del Giovedì, Venerdì e Sabato prima di Pasqua.

Queste giornate sono dette sante

In particolare il Giovedì si celebra la Lavanda dei Piedi e la Messa in Coena Domini, il Venerdì la Passione e Morte di Gesù Cristo e Sabato la Veglia Santa che culmina con l’annuncio della Risurrezione di Gesù

 

Tempo di Pasqua

Con il Triduo comincia il tempo di Pasqua che è un tempo di festa (infatti si usa come colore liturgico il bianco)

Dura 50 giorni (i primi 40 giorni si festeggia la presenza di Cristo Risorto, negli ultimi 10 giorni si vive nella gioiosa attesa dello Spirito Santo) Sono presenti due festività particolari: l’Ascensione di Gesù in cielo e la Pentecoste (unico giorno in cui si indossa il colore rosso, si festeggia l’arrivo dello Spirito Santo sugli apostoli)

 

Tempo dopo Pentecoste

Rappresenta quel tempo che va dalla domenica di Pentecoste al sabato prima della I domenica di Avvento

Si celebra la presenza dello Spirito Santo che rende operante nella storia la salvezza realizzatasi nella persona di Cristo • È suddiviso in tre sezioni:

1) Le settimane dopo Pentecoste (in cui si celebra la SS Trinità)

2) Le settimane dopo il Martirio di San Giovanni

3) Le settimane dopo la Dedicazione

Nei primi due periodi si usa il colore rosso, nell’ultimo il verde

 

 

 

 

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