INIZIAZIONE CRISTIANA DEI FANCIULLI E RAGAZZI - ICFR

 

Tremolada rivede il Cammino di Iniziazione Cristiana dei Fanciulli e dei Ragazzi

 

Due anni di riflessione hanno portato la diocesi di Brescia ad intraprendere una decisione volta a ripensare il cammino di Iniziazione Cristiana per i bambini e i ragazzi.

Il vescovo Pierantonio Tremolada riferisce che si tratta di un cammino che ha coinvolto i presbiteri, i ragazzi, i genitori e i catechisti. In pratica, si “trae ispirazione dall’antico itinerario catecumenale degli adulti, applicato però al vissuto dei ragazzi”. 

La novità riguarda l’esperienza di Iniziazione Cristiana che “sarà scandita dalla proposta di moduli (o passi della fede), cioè di esperienze di catechesi concentrate sull’essenza del Cristianesimo”. 

I primi due moduli intendono aiutare bambini e genitori a vivere la verità del Battesimo. Poi ci saranno altri cinque moduli che riguarderanno il compimento del percorso di iniziazione, che prevede la celebrazione degli altri Sacramenti. “L’attenzione dei passi della fede – precisa Tremolada – viene concentrata sulla persona di Gesù, sulla paternità di Dio, sulla vita secondo lo Spirito e sull Eucaristia”.

Si tratta di una scelta coraggiosa quella del vescovo, il quale ha posto l’attenzione sull’essenzialità della figura di Gesù Cristo nella vita del credente e dell’importanza di un significativo cammino di fede che faccia fare esperienza di Lui. La catechesi diventa così una esperienza di vita cristiana e non un semplice percorso preincartato per poter giungere al giorno della celebrazione del sacramento.

Siamo tutti consapevoli dei risultati che abbiamo raggiunto in moltissime realtà. Le dinamiche sono: la foto, gli amichetti, il pranzo, i parenti, ecc… L’attenzione si concentra, troppo spesso, su tutto ciò che è attorno al sacramento e viene meno l’esperienza di fede. Questo sistema, che con fatica ci accingiamo ad abbandonare, ci porta a dire: “Ricevuta la cresima, i ragazzi non si vedono più”. Eppure, non ci rendiamo conto che non siamo in una associazione nella quale bisogna tenere dentro più soci possibile. Non siamo a tenere al guinzaglio nessuno. Solo facendo fare alle famiglie, soprattutto alle famiglie, l’esperienza di fede, possiamo pensare di fare un cammino serio con tutti, ragazzi ed adulti, che possa portare a vivere l'esperienza ecclesiale tout court. I fedeli, però, non saranno in parrocchia perchè “sennò il prete non mi dà la comunione al bimbo” ma, piuttosto, perchè questa è il uogo dove faccio esperienza di Gesù Cristo

Molto importante è il coinvolgimento dell’intera famiglia, la quale compie un cammino vero e proprio. Nell’Esortazione Apostolica Postsinodale sull’Eucaristia “Sacramentum Caritatis”, Benedetto XVI affermava:”Ricevere il Battesimo, la Cresima ed accostarsi per la prima volta all’Eucaristia sono momenti decisivi non solo per la persona che li riceve ma anche per l’intera famiglia, la quale deve essere sostenuta nel suo compito educativo dalla comunità ecclesiale, nelle sue varie componenti”. 

Anche in merito al percorso, il quale non è più legato al sacramento, tornano alla mente le parole di Joseph Ratzinger, il quale diceva: “Il futuro della Chiesa può risiedere e risiederà in coloro le cui radici sono profonde e che vivono nella pienezza pura della loro fede”. Certo, questo percorso ci può spaventare perchè ci porterà a perdere coloro che sono legati alla cerimonia, alla tradizione del sacramento; tuttavia potrà assicurarci una comunità più consapevole.  Saiamo troppo spesso attratti, o meglio ossessinati, dai numeri, dalla voglia di piacere al mondo. Questo non è ciò che ci chiede Gesù Cristo. Alcune scelte ci portano a metterci in discuzzione, a rivedere il nostro cammino.

Il 25 dicembre 1969 Ratzinger continuava: Il futuro della Chiesa non risiederà in coloro che non fanno altro che adattarsi al momento presente o in quelli che si limitano a criticare gli altri e assumono di essere metri di giudizio infallibili, né in coloro che prendono la strada più semplice, che eludono la passione della fede, dichiarandola falsa e obsoleta, tirannica e legalistica, tutto ciò che esige qualcosa dagli uomini, li ferisce e li obbliga a sacrificarsi".

Nella diocesi di Brescia, ha annunciato il vescovo Tremolada, si sperimenterà un percorso differente. Il primo anno si lavorerà per introdurre all’essenza della vita cristiana (modulo del mistero di Cristo), nel secondo anno del cammino si prevede la celebrazione del sacramento della Cresima (tempo pasquale), nel terzo anno del cammino, la celebrazione della Riconciliazione sacramentale e nel quarto anno la celebrazione della Prima comunione (tempo di Pasqua); il quinto anno avrà la forma di una mistagogia sull’Eucaristia, con una attenzione particolare alla celebrazione domenicale.

Il cammino “prenderà avvio all’età di sei anni e terminerà all’età di undici anni”. Non si tratta di una novità, specifica Tremolada, in quanto “si pone in continuità con l’intuizione che vent’anni fa ha mosso i passi di una importante riforma e insieme presenta alcune novità derivanti dalla valutazione dell’esperienza vissuta”.

s.n.p

 

LETTERA DI PRESENTAZIONE DELLA PROPOSTA DI INIZIAZIONE CRISTIANA PER BAMBINI, RAGAZZE E RAGAZZI



Carissimi sacerdoti e fedeli tutti,

l’accompagnamento nella fede dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi è uno dei compiti più importanti che la comunità cristiana è chiamata ad assumere. Investire le migliori energie in questo impegno cruciale è una scelta saggia e molto opportuna.

Pensare ai ragazzi, poi, significa necessariamente coinvolgere i loro genitori, primi educatori dei loro figli a tutti i livelli.

Negli ultimi vent’anni la nostra diocesi di Brescia si è dedicata con molto impegno alla cura della fede dei più piccoli. Lo ha fatto avviando un processo di rinnovamento che per due decenni ha segnato la vita delle comunità cristiane. Quando si compiono scelte importanti è sempre saggio stabilire successivamente momenti di valutazione. L’esperienza, alla fine, è ciò che veramente conta.

È quanto abbiamo voluto fare, attivando nella nostra diocesi un ascolto a tutti i livelli che ci ha impegnato per due anni, coinvolgendo ragazzi, genitori, catechisti, presbiteri. È stato un ascolto che possiamo definire sinodale, davvero molto efficace.

E qui colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che lo hanno promosso e accompagnato con passione. Frutto di questo intenso lavoro è la proposta di Iniziazione Cristiana per bambini, ragazze e ragazzi che qui intendo presentare. Chiedo alla diocesi di assumerla con fiducia.

L’aspetto qualificante di questa proposta di Iniziazione Cristiana è costituito dalla natura del suo percorso. Si tratta di un cammino che trae ispirazione dall’antico itinerario catecumenale degli adulti, applicato però al vissuto dei ragazzi. Lo scopo non è semplicemente quello di prepararli dottrinalmente a ricevere i Sacramenti, ma di accompagnarli per cinque anni in una significativa esperienza della vita cristiana: far gustare loro la verità e la bellezza di quella vita nuova che il Signore Gesù ci ha donato attraverso la sua opera di redenzione. Questa vita non può essere semplicemente spiegata. Deve essere sperimentata nelle sue singolari caratteristiche. Il Libro degli Atti degli Apostoli ci è di grande aiuto nell’identificare tali caratteristiche. In un passaggio significativo (At 2, 42-47) le descrive così: l’ascolto della Parola di Dio, la preghiera, la fraternità, la celebrazione liturgica (soprattutto dell’Eucaristia), l’impegno per il servizio dei più poveri, l’apertura missionaria. Tutto questo deve essere inteso come Iniziazione Cristiana dei nostri ragazzi.

Mi preme dire subito che nella nostra diocesi un simile obiettivo è stato ben identificato dal rinnovamento della catechesi per i ragazzi proposto vent’anni fa. Quanto ora intendiamo attuare, dopo una rivisitazione dell’esperienza, si pone in piena continuità con il cammino compiuto da allora. La strada era già stata aperta e su questa si intende proseguire. Le novità andranno piuttosto ricercate nel modo in cui si ritiene opportuno oggi – a vent’anni di distanza – dare concreta attuazione ad un simile progetto.

 

 

LE NOVITÀ

Si è pensato a un’esperienza di Iniziazione Cristiana scandita dalla proposta di moduli o passi della fede, cioè di esperienze di catechesi concentrate sull’essenza del Cristianesimo. I primi due moduli intendono aiutare bambini e genitori a vivere la verità del Battesimo (il momento della celebrazione e poi il tempo successivo); altri cinque moduli riguardano il compimento del percorso di iniziazione, che prevede la celebrazione degli altri Sacramenti. L’attenzione dei passi della fede viene concentrata sulla persona di Gesù (il mistero di Cristo), sulla paternità di Dio, sulla vita secondo lo Spirito e sull Eucaristia.

Ognuno di questi moduli è pensato in modo tale da chiamare in causa quegli aspetti dell’esperienza cristiana di cui si è detto sopra. Si intuisce, per esempio, che non si potrà venire introdotti al mistero di Gesù se non leggendo i Vangeli, rivolgendosi a lui nella preghiera, vivendo la fraternità che ci raccomanda, aiutando nel Suo nome i più bisognosi, sentendosi da lui chiamati a promuovere il bene di tutti.

Con ciò abbiamo detto l’essenziale. Un’ulteriore novità della proposta riguarda tuttavia i tempi. Si suggerisce di concentrare questa proposta di catechesi per moduli nei tempi forti dell’anno liturgico (Avvento e Quaresima), con momenti più distesi rispetto allora settimanale. L’incontro settimanale, tuttavia, non verrebbe meno. Assumerebbe la forma di un momento in oratorio da vivere secondo lo spirito oratoriano, con giochi e attività varie, uno spazio di preghiera, la merenda, ecc. La partecipazione a questo incontro settimanale sarà caldeggiata ma rimarrà libera. La proposta intende valorizzare l’orato-rio – a noi molto caro – e creare un rapporto di continuità tra l’Iniziazione Cristiana dei ragazzi e il cammino ordinario della vita parrocchiale. Inoltre, intende armonizzarsi al meglio con i percorsi associativi per ragazzi come ACR e AGESCI, che – per loro natura – già contengono alcuni aspetti tipici dell’Iniziazione Cristiana. Questa proposta, infine, ha caratteristiche di flessibilità che intendono consentire un più facile inserimento a quei bambini e a quelle famiglie, oggi sempre più numerose, che non hanno ancora ricevuto il Battesimo o vengono da percorsi di fede non ordinari. Un simile cambiamento richiederà il suo tempo. Senza premura ci orienteremo in questa direzione.

Anche la figura dei catechisti subirà un cambiamento significativo. Ad ogni catechista sarà affidato un modulo che egli preparerà con la dovuta cura e che vivrà con i ragazzi in uno dei tempi forti (non più settimanalmente). Auspichiamo che una simile proposta consentirà a persone ancora relativamente giovani e impegnate nel lavoro di dare la loro disponibilità per la catechesi dei ragazzi. La pratica aiuterà a capire sempre meglio come andrà svolto questo prezioso servizio dei catechisti, sapendo che, in ogni caso, lo stile sarà esperienziale.

Un’attenzione particolare andrà conferita al legame affettivo che unisce i ragazzi ai loro catechisti: è molto importante che questo non venga meno.

Il coinvolgimento dei genitori nel cammino di fede dei loro figli va considerato assai rilevante. Non dovrà tuttavia assumere l’aspetto di un obbligo. Sarà piuttosto un’occasione per vivere un’esperienza utile e arricchente. Non è fuori luogo parlare di una possibilità di evangelizzazione per i genitori, da sperimentare con serenità nell’ambito della comunità cristiana di appartenenza. Si dovrà tenere in alta considerazione la sostenibilità della proposta e puntare molto sulla sua qualità. Il numero degli incontri per i genitori dovrà essere contenuto e i momenti andranno pensati in modo tale da favorire legami di reciproca conoscenza e accoglienza, secondo uno stile evangelico. Sarà importante che i genitori si sentano sostenuti dalla comunità parrocchiale nel loro compito educativo e vengano aiutati ad accompagnare i loro figli nell’esperienza che stanno vivendo.

Tornando al percorso di Iniziazione Cristiana dei ragazzi, voglio precisare che esso avrà, di norma, la durata di cinque anni. Prenderà avvio all’età di sei anni e terminerà all’età di undici anni. Ritengo opportuno che un simile cammino si concluda entro il tempo della fanciullezza e si avvii con la pre-adolescenza un percorso nuovo, con caratteristiche specifiche e diverse figure educative.

Per quanto riguarda la distribuzione dei moduli nel percorso di iniziazione, essa dipenderà anche dalle decisioni riguardanti la collocazione dei sacramenti, cioè l’ordine della loro celebrazione. Su questo punto, che ha visto in questi anni un acceso confronto in diocesi, alla luce di quanto emerso dall’ascolto di tutti e in particolare dal confronto avvenuto all’interno dei due Consigli diocesani, presbiterale e pastorale, ritengo si debba procedere nel modo seguente: il primo anno preveda l’introduzione all’essenza della vita cristiana (modulo del mistero di Cristo); gli altri tre anni saranno contrassegnati dalla celebrazione dei sacramenti, che andrà pensata secondo quest’ordine: nel secondo anno del cammino la celebrazione del sacramento della Cresima (tempo pasquale); nel terzo anno del cammino, la celebrazione della Riconciliazione sacramentale e nel quarto anno la celebrazione della Prima comunione (tempo di Pasqua); il quinto anno avrà la forma di una mistagogia sull Eucaristia, con una attenzione particolare alla celebrazione domenicale.

Attraverso i moduli della vita secondo lo Spirito, della paternità di Dio e dell’ Eucaristia, i ragazzi saranno aiutati a vivere i Sacramenti come un momento di grazia.

Ecco dunque il percorso di Iniziazione Cristiana per i nostri ragazzi e ragazze. Esso si pone in continuità con l’intuizione che vent’anni fa ha mosso i passi di una importante riforma e insieme presenta alcune novità derivanti dalla valutazione dell’esperienza vissuta.

Affido all’azione provvidente dello Spirito santo il nostro cammino e da lui invoco luce e forza per i ragazzi e le ragazze, i loro genitori, i presbiteri, i catechisti e tutte le comunità cristiane.

Invoco anche su tutti noi l’intercessione della Beata Vergine Maria, confidando nella sua amorevolezza e nel suo materno soccorso. Attraverso di lei ci giunga la benedizione del Signore e sia per noi motivo di conforto e di sicura speranza.

+ Pierantonio Tremolada

Vescovo di Brescia

La nuova proposta presentata nel mese di settembre 2023!

 

 

 

 

 

 

 

Rivisitazione ICFR – Gli esiti delle Assemblee

Con la lettera pastorale “Il tesoro della Parola” (luglio 2021) il Vescovo Pierantonio ci ha invitati ad un lavoro che intende “promuovere una condivisa rivisitazione dell’attuale proposta di iniziazione cristiana per i nostri ragazzi e ragazze, a diciotto anni dal suo avvio e a cinque dalla sua ultima verifica”.

Nel proporre alla Diocesi questo cammino di rivisitazione della proposta di ICFR abbiamo identificato tre fasi:

  • una prima fase di ascolto iniziata nell’aprile 2022 con lo “Strumento di Ascolto” e vissuta intensamente da maggio ad agosto del 2022;
  • una fase di confronto (appena conclusa) – CLICCA QUI per visionare il testo;
  • una fase dedicata agli orientamenti e alle scelte (che si aprirà nel gennaio del 2023).

La sintesi di quanto emerso nella prima fase è rintracciabile nel testo “Esito della lettura dei tavoli di ascolto”. A conclusione di questo testo sono stati proposti i cinque nodi che hanno guidato la fase di confronto (settembre – dicembre 2022).

Il confronto è stato vissuto in tre modalità principali:

  • le Assemblee Macrozonali dei Catechisti (8 Assemblee per un totale di 570 catechisti incontrati), che si sono concentrate soprattutto sui Nodi 1, 2, 3 e 5;
  • le Assemblee Macrozonali dei Presbiteri (8 Assemblee per un totale di 254 presbiteri incontrati), che si sono concentrate soprattutto sul Nodo 4 e sulle implicazioni pastorali dei cammini di iniziazione cristiana;
  • gli incontri con le Coppie del Cenacolo, il Consiglio Presbiterale e il Consiglio Pastorale Diocesano dedicati principalmente alle aspettative relative a questo cammino di rivisitazione e il parallelo approfondimento da parte della presidenza dell’Azione Cattolica diocesana e dei Capi dei gruppi Agesci di Brescia e del Sebino.

La sintesi relativa al confronto sui singoli nodi è offerta alle comunità cristiane e agli organi diocesani di partecipazione per sostenere l’ultima fase del processo di rivisitazione.

CLICCANDO QUI è possibile visionare la proposta di sintesi relativa al confronto sui singoli nodi e che mostra, in alcuni casi, alcune chiare vie di intervento da intraprendere; in altri, posizioni ancora molto differenti, sulle quali è necessario orientarsi e decidere insieme il cammino futuro.
Queste sintesi sono ora offerte alle nostre comunità cristiane e agli organi diocesani di partecipazione per sostenere l’ultima fase del processo in vista delle scelte necessarie per un aggiornamento pastorale dei cammini di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi bresciani.

 

 

 

Rivisitazione ICFR – Lo strumento di Ascolto

 

 

 

2022 trumento di Ascolto NEWS

Al via la fase di ascolto del percorso.

All’interno della lettera pastorale “Il tesoro della Parola” il Vescovo Pierantonio ha annunciato che intende “promuovere una condivisa rivisitazione dell’attuale proposta di iniziazione cristiana per i nostri ragazzi e ragazze, a diciotto anni dal suo avvio e a cinque dalla sua ultima verifica”.

Di seguito ecco il materiale  che vorrebbe preparare la prima fase di questo lavoro, che intende offrire alle comunità cristiane della Diocesi di Brescia un modo adeguato e aggiornato per dire oggi il Vangelo a bambine e bambini, ragazze e ragazzi e alle loro famiglie.

Il percorso sarà caratterizzato da tre tappe: la prima fase sarà caratterizzata dal coinvolgimento e dall’ascolto, nello stile di una narrazione dell’esperienza vissuta e di una prima raccolta di proposte e suggerimenti attraverso i “Tavoli di ascolto”; la seconda sarà una fase di confronto, soprattutto negli organismi ecclesiali di partecipazione; la terza quella degli orientamenti e scelte, che vorrebbe giungere a decisioni per il futuro dei cammini di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi entro giugno del 2023.

Questo Strumento di ascolto ha lo scopo di “istruire” la prima fase: collocando la riflessione nel tempo che stiamo vivendo, offrendo un lessico condiviso rispetto al tema, inserendo le questioni relative all’iniziazione cristiana nel contesto della riflessione ecclesiale in corso. Sarà un testo da leggere con attenzione per tutti coloro che sono invitati a far parte dei “tavoli di ascolto” e fornirà un punto di partenza per la riflessione in parrocchia, tra i catechisti o nelle UP. In particolare, i contenuti proposti nella Scheda per il Secondo Incontro del Tavolo (Idee e suggerimenti per la futura ICFR) possono diventare occasione per risposte personali e comunitarie.

FASE DI ASCOLTO

Modalità di Ascolto: “Tavoli di ascolto” a livello zonale.

Con il Consiglio Presbiterale del 9 marzo 2022 viene affidato l’incarico ai Vicari Zonali di attivare almeno un “Tavolo di ascolto” a livello della propria zona pastorale (da svolgersi tra il 18 aprile e il 30 giugno 2022). Per ogni tavolo viene previsto un moderatore formato possibilmente proveniente dalla propria Zona Pastorale che potrà fare da collegamento rispetto al percorso di “rivisitazione”.

 

 

 

 

 

 

 

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LA SCELTA DEI NOSTRI VESCOVI del primo cammino dell'ICFR

 

Nella diocesi di Brescia il cammino di “iniziazione cristiana” - cioè di “introduzione” alla vita in Cristo e nella Chiesa – dei fanciulli e dei ragazzi (dai 6 ai 14 anni), battezzati o no, è stato rinnovato alla luce della scelta diocesana del Vescovo Giulio Sanguineti, che è stata confermata anche dall'attuale Vescovo Luciano Monari.

All'origine del nuovo modello di ICFR sta innanzi tutto la scelta del Vescovo Giulio Sanguineti, che, sulla base delle indicazioni della CEI e di un documento preparatorio, realizzato da un gruppo di lavoro e discusso in vari ambiti diocesani, ha emanato il testo L'iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi (Brescia 2003).

Gli aspetti più tipicamente liturgico-sacramentali di questo “testo base”, discussi e approvati nei Consigli Presbiterale e Pastorale Diocesani, sono poi entrati nel Direttorio per la celebrazione e la pastorale dei sacramenti nella diocesi di Brescia (Brescia 2007), promulgato con decreto dal Vescovo Sanguineti il 05 aprile 2007.

Il Vescovo Luciano Monari, a sua volta, nel Convegno del Clero del 02 settembre 2008, ha dichiarato ufficialmente di abbracciare senza riserve il progetto e di sostenerlo con decisione.

 

 

Vengono riportati qui sotto: il “testo base” di Mons. Sanguineti e la dichiarazione del Vescovo Monari.

 

 

Mons. Sanguineti 

Nella Diocesi di Brescia il cammino di “iniziazione”, cioè di introduzione alla vita cristiana, dei fanciulli e dei ragazzi (dai 6 ai 14 anni), battezzati o no, è stato rinnovato alla luce delle indicazioni del documento del vescovo Giulio Sanguineti L’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi (Brescia 2003), che dovranno diventare operative per tutta la diocesi nel giro di 5 anni.

 

Mons. Giulio Sanguineti, l'Iniziazione Cristiana dei fanciulli e dei ragazzi, Brescia 2003

Presentazione

Da diversi anni la nostra Diocesi si sta accorgendo che l’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi (dai 6 ai 14 anni), anche se resiste per quanto riguarda la frequenza agli incontri di catechismo e l’accesso quasi generalizzato ai sacramenti della prima Confessione, della prima Comunione e della Cresima, tuttavia, in molti casi, non raggiunge il suo scopo fondamentale, quello di generare cristiani consapevoli e coerenti.
In un primo tempo si è pensato che la causa fosse da ricercare nei catechismi poco adeguati o nel metodo non adatto o nei catechisti non sempre preparati. Oggi dobbiamo ammettere che il problema è molto più ampio ed è essenzialmente legato al fatto che è cambiata la situazione storico-culturale, con le conseguenze che questo ha portato nelle famiglie e nelle nostre comunità parrocchiali anche sul piano religioso.
Un primo gesto di fedeltà alla storia è quello di prendere atto del cambiamento culturale e religioso, di accettarlo e di intraprendere una nuova pastorale più adatta alla situazione. Si tratta di intraprendere con vigore la “nuova evangelizzazione”, fortemente ribadita nella Scelta pastorale del 1999-2000, dando il primato a coloro che possono incidere più efficacemente sul tessuto culturale ed etico delle nostre comunità, cioè gli adulti.

Anche il Convegno Ecclesiale del maggio scorso sulla comunicazione della fede specialmente alle nuove generazioni, ha fatto emergere che determinante per la trasmissione della fede è il modello di comunità cristiana adulta in cui si vive: le nuove generazioni respirano il clima spirituale della comunità e vivono della fede degli adulti.
È giunto però il momento di rivedere lo stesso impianto dell'attuale iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi, poiché nato e pensato in un tempo di “cristianità” che non è più il nostro. La catechesi non può più limitarsi ad approfondire la fede cristiana dei ragazzi, dandola per presupposta, ma deve farsi carico di una specie di primo annuncio, volto a farla nascere o rinascere da capo.
Convinto che non è più possibile continuare la prassi ordinaria di iniziazione cristiana nei termini con i quali è stata ereditata, chiedo, perciò, decisamente a tutta la Diocesi di accogliere con fiducia e di attuare con coraggio questo nuovo modello di iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi. Nonostante l’inevitabile fatica e le molteplici difficoltà, sarà l’occasione per ripensare la nostra pastorale e dare nuovo vigore alle nostre comunitàcristiane.
Il Signore benedica i nostri sforzi.
Brescia, 15 agosto 2003
Solennità della Assunzione della Beata Vergine Maria

Giulio Sanguineti
Vescovo

  

PRESENTAZIONE SINTETICA DELL’ITINERARIO
DI INIZIAZIONE CRISTIANA DEI FANCIULLI E RAGAZZI1
(sulla base del documento del Vescovo Giulio pubblicato il 15-08-2003)

 

PRINCIPI E NORME FONDAMENTALI

 

1. L’iniziazione cristiana è il cammino di fede che, grazie soprattutto ai sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia, introduce nella vita cristiana, cioè nel mistero di Cristo e della Chiesa.

2. La catechesi dell’iniziazione cristiana non è semplicemente insegnamento dottrinale né semplice introduzione ai sacramenti, ma è “introduzione globale alla vita cristiana”. Di conseguenza, per ogni aspetto o tema catechistico bisogna avere presenti e far esperimentare i tre ambiti fondamentali della vita cristiana:

  1. evangelizzazione/annuncio/ascolto della Parola
  2. celebrazione
  3. testimonianza (soprattutto della carità).

3. Nella progettazione degli itinerari è importante tener conto dei tempi liturgici  e delle principali feste dell’anno liturgico.

4. Bisogna curare continuamente il coinvolgimento della comunità e soprattutto dei genitori (o accompagnatori), la cui disponibilità a seguire il fanciullo e, quindi, a fare loro stessi un cammino di fede, partecipando anche ad appositi incontri di evangelizzazione, va ritenuta una condizione indispensabile perché il fanciullo stesso possa effettuare il cammino di iniziazione cristiana.

5. Gli incontri di evangelizzazione coi genitori (o accompagnatori) non siano delle semplici conferenze, ma siano pensati in modo da coinvolgere attivamente e far interagire i genitori stessi,  attraverso opportuni lavori di gruppo. A questo scopo bisogna organizzare  una équipe di animatori, nella quale, accanto al sacerdote, devono trovare spazio soprattutto i catechisti per adulti che hanno ricevuto il mandato del Vescovo.

6. Nel cammino di iniziazione cristiana è necessario fare molta attenzione ai momenti celebrativi dei “passaggi”, che indicano il raggiungimento delle “mete” progressive. Ad esempio: rinnovo delle promesse battesimali o decisione di procedere nel cammino di conoscenza e amore per Gesù, verso la fine del II anno; celebrazione della prima Confessione, verso la fine del III anno; rito di ammissione tra i candidati a ricevere i sacramenti della Cresima e dell’Eucaristia, verso la fine del IV anno; celebrazione della Cresima ed Eucaristia, verso la fine del V anno. È importante evitare che questi diventino passaggi automatici, uguali per tutti, senza che venga operato un adeguato discernimento.

7. In ogni parrocchia (o unità pastorale) va attivato l’«itinerario ordinario», a cui tutti i fanciulli possono accedere, a partire dai 6 anni. La decisione di avviare anche qualche cammino diversificato («catecumenale», «associativo», «familiare»), spetta, sulla base delle condizioni precisate dal documento del Vescovo (nn. 47-54),  al Consiglio Pastorale Parrocchiale; mentre la scelta di seguire il cammino ordinario o un cammino diversificato, in ultima analisi, spetta al fanciullo stesso e ai suoi genitori, opportunamente consigliati dai sacerdoti e dai catechisti.
8. I catechismi di riferimento per tutti i cammini sono quelli ufficiali e normativi della CEI. Tuttavia non bisogna dimenticare che il testo fondamentale della catechesi rimane la sacra Scrittura e che l’utilizzo dei catechismi va fatto con intelligenza e sapiente libertà.

                                                                           

B) SCHEMA GENERALE DELL’ITINERARIO ORDINARIO
(normativo anche per l’itinerario associativo e familiare)

 

I. Tempo preliminare di evangelizzazione dei genitori e di primo contatto coi fanciulli      


Tale cammino di evangelizzazione è comune a tutti i genitori (o accompagnatori), indipendentemente dalla scelta successiva di eventuali cammini diversificati per i loro figli, che potrà essere effettuata soltanto col secondo “tempo”.
Obiettivo: per un verso, offrire ai genitori la possibilità di scoprire o riscoprire la bellezza di alcuni aspetti essenziali del Vangelo, perché nasca in loro il desiderio e la disponibilità ad accompagnare i propri figli nel cammino della fede; per un altro, operare un primo contatto coi fanciulli aiutandoli a sentirsi parte di una comunità più grande rispetto a quella della famiglia.
Durata: almeno un anno, durante il quale si possono prevedere sei incontri di evangelizzazione distinti (genitori, da una parte,   fanciulli, dall’altra) e due o tre giornate di festa insieme.

NB. Per far capire la novità di questo modello di iniziazione cristiana e la prioritaria attenzione agli adulti (genitori o accompagnatori), è importante che in questo primo “tempo” ci si limiti ad un incontro mensile (e non settimanale) anche per i fanciulli, possibilmente in contemporanea con l’incontro dei genitori.
Si tenga presente, poi, che il cammino di evangelizzazione dei genitori continua anche negli anni successivi fino al termine dell’itinerario di iniziazione cristiana del figlio e potrebbe prevedere: una richiesta essenziale specifica (ad es. 4 incontri formativi e 2 feste all’anno); e, poi, l’offerta di altre possibilità formative messe già a disposizione di tutta la comunità parrocchiale (es. catechesi agli adulti, centri di ascolto della Parola ecc.).   Per le tematiche si veda la mediazione pastorale Lo racconterete ai vostri figli, Brescia 2004,pp. 42-43.

 

II. Tempo della “prima evangelizzazione” dei fanciulli

 

Obiettivo: introdurre il fanciullo alla conoscenza e all’accoglienza di Gesù che ci fa conoscere e incontrare il mistero di Dio.

Durata: almeno due anni, con incontri settimanali o con un “pomeriggio educativo” ogni quindici giorni.


Prima tappa: la scoperta di Gesù (si conclude col rito del “Rinnovo delle promesse battesimali”).
Seconda tappa: la scoperta del Dio di Gesù (si conclude col sacramento della Riconciliazione).
Testo di catechismo: Io sono con voi.

 

III. Tempo dell’approfondimento della fede e del completamento dei sacramenti dell’iniziazione cristiana (Cresima ed Eucaristia)


Obiettivo: far conoscere ed esperimentare ai fanciulli la storia della salvezza, la comunità cristiana e i sacramenti come luoghi privilegiati dell’incontro con Gesù e con Dio.


Durata: almeno due anni, con incontri settimanali o con un “pomeriggio educativo” ogni quindici giorni.


Prima tappa: la storia della salvezza tra promessa e compimento (si conclude col “Rito dell’ammissione tra i candidati ai sacramenti della Cresima ed Eucaristia”).
Seconda tappa: la comunità dei discepoli di Gesù e i sacramenti dell’iniziazione cristiana (si conclude con la celebrazione unitaria dei sacramenti della Cresima e dell’Eucaristia).
Testi di catechismo: Venite con me   Sarete miei testimoni.

 

IV. Tempo della mistagogia


Obiettivo: aiutare ed accompagnare i ragazzi a testimoniare nella Chiesa e nel mondo  (soprattutto nel giorno del Signore) la grazia  dei sacramenti ricevuti e il loro amore per Gesù.


Durata: almeno un anno, con incontri settimanali o con un “pomeriggio educativo” ogni quindici giorni.


Testo di catechismo: Vi ho chiamato amici.

 

1. Per una presentazione più completa cfr. R. Tononi, Iniziazione cristiana in ripensamento, in «Servizio della Parola» 37 (2005), nn. 371 – 372, pp.19 – 29.

 

Sussidi Diocesi di Brescia

SUSSIDI PER LA PREPARAZIONE DEGLI INCONTRI

1° anno: “Betlemme”
EVANGELIZZAZIONE PRELIMINARE DEI GENITORI E PRIMO CONTATTO CON I FANCIULLI
Schede per il tempo preliminare di evangelizzazione dei genitori e di primo contatto coi fanciulli

2° Anno: “Nazareth”
LA SCOPERTA DI GESÙ
Schede per la prima tappa del tempo della “prima evangelizzazione” dei fanciulli

3° Anno: “Cafarnao”
LA SCOPERTA DEL DIO DI GESÙ: IL PADRE
Schede per la seconda tappa del tempo della “prima evangelizzazione” dei fanciulli

4° Anno: “Gerusalemme”
LA STORIA DELLA SALVEZZA
Schede per la prima tappa del “tempo dell’approfondimento della fede e del completamento dei sacramenti dell’iniziazione cristiana”

5° Anno: “Emmaus”
LO SPIRITO SANTO, LA CHIESA E I SACRAMENTI DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA
Schede per la seconda tappa del “tempo dell’approfondimento della fede e del completamento dei sacramenti dell’iniziazione cristiana”

6° Anno: “Antiochia”
I PRIMI PASSI DEI NUOVI CRISTIANI
Schede per il tempo della mistagogia

 

■ L’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi: indicazioni della Diocesi di Brescia (Agosto 2003)

 

 

 

 

 

 

Fonte Diocesi di Brescia - stampa il documento icfr

 

Nota Pastorale del Vescovo Giulio Sanguineti anno 2006-2007

  

SCHEMA  GENERALE

 

  

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Intervento di Mons. Luciano Monari sull’ICFR

(Convegno del Clero del 2 settembre 2008)

Quando sono venuto a Brescia ho trovato avviato il progetto di iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi. E su questo progetto ho riscontrato molti consensi e qualche critica. Desidero allora chiarire la mia posizione.

Che esista un problema dell’iniziazione cristiana è fuori discussione; lo vedrebbe anche un cieco alla semplice considerazione che siamo passati da una società culturalmente cristiana a una società culturalmente secolare. Che una mutazione così profonda possa andare senza trasformazioni sulle modalità di iniziare alla fede non è pensabile. D’altra parte questo è stato detto apertis verbis nell’Assemblea dei Vescovi dedicata al problema.

È evidente che dobbiamo percorrere vie nuove e che queste vie nuove debbono avere un’ottica catecumenale di iniziazione all’esperienza cristiana globale, non solo catechistica; debbono coinvolgere le famiglie perché solo loro sono in grado di accompagnare efficacemente i ragazzi alla maturità di fede; questi progetti debbono muoversi con una certa indipendenza dallo schema scolastico perché le esperienze dei ragazzi dal punto di vista della fede saranno sempre più differenziate e richiederanno tempi e modi differenziati difficili da ricondurre a uno schema prefissato.

La proposta bresciana prende atto di questa situazione e propone un cammino serio e preciso nelle sue mete, nei suoi passaggi. È una scelta perfetta? Sarebbe stolto dirlo; nessuno è oggi in grado di anticipare il futuro e definire con esattezza le scelte necessarie. È chiaramente una proposta motivata e organica. Per questo ho abbracciato senza riserve il progetto e mi propongo di sostenerlo con decisione. Ripeto: non dico che sia perfetto. Dico, però, che risponde a un bisogno autentico e vi risponde in modo pensato e intelligente.

Tra qualche anno si potrà fare una verifica e completare o correggere quello che apparirà non adeguato. Ma se adesso non c’impegniamo con tutte le nostre forze in questo progetto, non sapremo mai se è giusto o sbagliato o in quali parti sia da correggere o da migliorare. È sempre così nella vita: se uno non s’impegna seriamente in quello che fa, non saprà mai se deve fare quello o qualcos’altro. I riscontri che finora ho avuto da chi ha attuato il progetto sono molto positivi. Non miracolosi, certo, ma nessuno può pretendere un successo totale della iniziazione alla fede in una società come la nostra dove una buona percentuale delle famiglie è in crisi o non vive coerentemente la fede. Mi sembra, però, che le famiglie dei credenti si siano svegliate e stiano assumendo una responsabilità più consapevole nei confronti della fede dei figli; e questo mi sembra un ottimo risultato.

Stampa: -  Intervento di Mons. Luciano Monari sull'ICFR - Convegno del Clero 2 settembre 2008

 

Lettera del Vescovo circa alcuni aspetti dell'ICFR 03 gennaio 2013

 

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Altri documenti

 Risposte ai perchè

  Principi e schema generale

  Senso e schema delle celebrazioni

 

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 Anno     2015  - Giugno

Risultati della Verifica del percorso diocesano di ICFR

Il CISF ha consegnato al Vescovo i risultati della Verifica del percorso diocesano di ICFR.                                  

Sono disponibili per una prima lettura personale i dati elaborati e il loro commento, sia per quanto riguarda i questionari di CPP/presbiteri, sia quelli di Catechisti e Genitori.        

L'illustrazione dei risultati da parte del prof. Pietro Boffi è programmata per il prossimo Convegno sacerdotale, per l'Assemblea diocesana dei Catechisti e per Incontri macrozonali nella seconda metà di settembre.

 

2015 risultati verifica icfr

 

 

                  pdf  Sintesi verifica ICFR prof. Boffi

                  pdf  Report Belletti individuale genitori

                  pdf Report Boffi CPP e Catechisti

                   pdf Report Vedovati

 

 

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