Prot. n. 1294/09
DECRETO circa LE MESSE PLURINTENZIONALI in DIOCESI
Attentamente considerato il lungo periodo di applicazione in Diocesi del Decreto vescovile di Mons. Foresti del 4 maggio 1992, in relazione alla disciplina delle messe plurintenzionali in Diocesi, e preso atto che in molte Parrocchie il regime eccezionale e restrittivo previsto dal decreto vescovile si è trasformato in prassi pressoché ordinaria, in caso di eccedenza di intenzioni per la celebrazione di SS. Messe;
preso atto che la disciplina generale stabilita dal Decreto Mos Iugiter della Congregazione per il Clero del 1991 ha ribadito in materia il tenore vincolante del can. 948 e la ferma precedenza del principio della solidarietà verso sacerdoti e Diocesi sprovviste di intenzioni, prima di concedere il permesso di messe plurintenzionali;
considerato che ormai da tempo presso l’Ufficio SS. Messe della Promotoria della nostra Curia diocesana non vengono più depositate intenzioni come esercizio di solidarietà e carità verso sacerdoti e/o Diocesi in necessità;
sentito il parere del Consiglio episcopale e del Consiglio presbiterale, in virtù delle facoltà ordinarie,
DECRETO
che a partire del 1° gennaio 2010 sia vigente in Diocesi la seguente disciplina,
abrogando ogni altra normativa e consuetudine ad essa contraria:
- Non saranno più concesse alle Parrocchie nuove autorizzazioni o rinnovi di autorizzazioni per la celebrazione di Messe plurintenzionali a partire dal 1° gennaio 2010.
- Eventuali intenzioni già raccolte nelle Parrocchie autorizzate per la celebrazione di Messe plurintenzionali dovranno essere regolarmente soddisfatte durante l’anno solare 2010.
- Nelle Parrocchie in cui vi è eccedenza di intenzioni il Parroco è invitato a versare dette intenzioni presso la Promotoria della Curia diocesana, aiutando i fedeli a comprendere il profondo significato ecclesiale di un tale gesto di comunione e carità verso la Chiesa locale e universale.
- Non è contraria alla suddetta disciplina la prassi presente in alcune Parrocchie di raccogliere, in occasione di una celebrazione solenne, delle intenzioni per SS. Messe, informando prima i fedeli, al fine di destinarle direttamente alle Missioni o per altri bisogni della Chiesa universale.
- Infine, ribadendo il valore del principio già espresso nella nota a margine del citato decreto di Mons. Foresti del 1992, si ritiene opportuno che la citazione del NOME del defunto venga OMESSA nel canone durante la celebrazione delle Messe PREFESTIVE e FESTIVE, al fine di favorire nei fedeli una partecipazione sempre più responsabilmente comunitaria.
DISPONGO CHE IL PRESENTE DECRETO RESTI ESPOSTO NELLE BACHECHE DELLE CHIESE DI OGNI PARROCCHIA
PER ALMENO SEI MESI
Brescia, 30 novembre 2009.
IL VESCOVO
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† Luciano Monari
IL CANCELLIERE DIOCESANO
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Sac. Marco Alba