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Mons. Giulio Sanguineti è nato a Lavagna, provincia di Genova, diocesi di Chiavari, il 20 febbraio 1932. Ha compiuto gli studi umanistici e teologici nel Seminario diocesano di Chiavari e, successivamente, il triennio di studi giuridici presso la Pontificia Università Gregoriana, dove ha conseguito la laurea in Diritto Canonico. È stato incardinato nella diocesi di Chiavari il 27 marzo 1955 e ordinato sacerdote nella cattedrale di Chiavari il 29 maggio 1955. Dopo l'ordinazione è stato Vicerettore e Insegnante di Morale e Diritto Canonico nel Seminario diocesano, quindi Cancelliere vescovile, Penitenziere della Cattedrale e Assistente diocesano della Gioventù femminile di Azione Cattolica. Nel 1966 il Vescovo di Chiavari, mons. Maverna lo nominò dapprima Delegato Vescovile e quindi Vicario Generale, incarico che gli fu riconfermato dal successore Mons. Ferrari. Il 15 dicembre 1980 è stato eletto Vescovo di Savona e di Noli. Il 6 gennaio 1981 è stato consacrato vescovo nella basilica di S. Pietro in Vaticano da S.S. Giovanni Paolo II. Il 7 dicembre 1989 è stato trasferito alla diocesi di La Spezia - Sarzana - Brugnato. Il 19 dicembre 1998 viene trasferito da Giovanni Paolo II a Brescia. Compie il suo ingresso in diocesi il 28 febbraio 1999.
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Stemma:di rosso alla croce d'oro, il montante posto verso destra e la traversa alzata, accompagnata da una croce scorciata d'argento nel cantone a destra in alto, e nel cantone sinistro, in punta, da un calice d'oro. Il capoè d'oro all'aquila nascente di nero con le ali spiegate e coronata dello stesso. Il capo descritto si trova sempre negli scudi in alto e prende il nome di capo dell'Impero. La scelta di questo capo ricorda le scelte vescovili precedentemente affidate alla cura pastorale di mons. Giulio Sanguineti, infatti ambedue le città di Savona e La Spezia portano nel loro stemma questo capo. Il color oroè simbolo della Fede, Giustizia, Carità, Umiltà, Temperanza, Clemenza e Purezza. L'argentorappresenta la luce ed è il simbolo di concordia. Il color rosso, del campo, è il colore più nobile del blasone ed è simbolo dell'amore di Dio e del prossimo, di valore, fortezza, magnanimità. Gli spagnoli chiamano il campo rosso "sangriento" ossia sanguinoso.
La croceè la prima figura introdotta negli scudi ed è l'insegna dei cristiani e qui ricorda lo stemma di papa Giovanni Paolo II. Il calice, pur essendo una figura rara in araldica ricorda l'Eucarestia ed è simbolo dell'obbedienza, prontezza, zelo per la Fede Cattolica ed amore di Dio. Lo scudo è accollato alla croce episcopale ed è sormontato dal cappello del Vescovo di verde con un solo nodo e tre ordini di fiocchi per lato pure di verde.
Il motto: "In sanguine suo" è tratto da Apocalisse 1,5-6: "Gesù Cristo il testimone fedele, il primogenito dei morti, e il principe dei re della terra. A Colui che ci ama e ci ha liberato dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a Lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli". Mons. Antonio Massetti Zannini ( "Rivista della Diocesi", Anno LXXXIX - n.1, 1999)