Riflessioni : gennaio 2022 - 02 01 2022 La vertigine del Natale, la vita di Dio in noi

02 01 2022

2022 01 02 II domenica dopo natale 3II DOMENICA DOPO NATALE

"Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi."

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.


La vertigine del Natale, la vita di Dio in noi2022 01 02 II domenica dopo natale 6

Giovanni, unico tra gli evangelisti, comincia il Vangelo non con un racconto, ma con un inno che opera uno sfondamento dello spazio e del tempo: in principio era il Verbo e il Verbo era Dio. In principio "bereshit", prima parola della Bibbia, punto sorgivo da cui tutto ha inizio e senso.

Un principio che non è solo cronologico, ma fondamento, base e destino. Senza di lui nulla di ciò che esiste è stato fatto. Un'esplosione di bene, e non il caos, ha dato origine all'universo. Non solo gli esseri umani, ma anche la stella e il filo d'erba e la pietra e lo scricciolo appena uscito dal bosco, tutto è stato plasmato dalle sue mani. Siamo da forze buone miracolosamente avvolti, scaturiti da una sorgente buona che continua ad alimentarci, che non verrà mai meno, fonte alla quale possiamo sempre attingere. E scoprire così che in gioco nella nostra vita c'è sempre una vita più grande di noi, e che il nostro segreto è oltre noi.

Mettere Dio 'in principio', significa anche metterlo al centro e alla fine. Veniva nel mondo la luce vera quella che illumina ogni uomo. Ogni uomo, e vuol dire davvero così: ogni uomo, ogni donna, ogni bambino, ogni anziano è illuminato; nessuno escluso, i buoni e i meno buoni, i giusti e i feriti, sotto ogni cielo, nella chiesa e fuori dalla chiesa, nessuna vita è senza un grammo di quella luce increata, che le tenebre non hanno vinto, che non vinceranno mai. In Lui era la vita...

Cristo non è venuto a portare una nuova teoria religiosa o un pensiero più evoluto, ma a comunicare vita, e il desiderio di ulteriore vita. Qui è la vertigine del Natale: la vita stessa di Dio in noi. Profondità ultima dell'Incarnazione.. Il verbo si è fatto carne. Non solo si è fatto uomo, e ci sarebbe bastato; non solo si è fatto Gesù di Nazaret, il figlio della bellissima, e sarebbe bastato ancor di più; ma si è fatto carne, creta, fragilità, bambino impotente, affamato di latte e di carezze, agnello inchiodato alla croce, in cui grida tutto il dolore del mondo. Venne fra i suoi ma i suoi non l'hanno accolto. Dio non si merita, si accoglie.

Parola bella che sa di porte che si aprono, parola semplice come la mia libertà, parola dolce di grembi che fanno spazio alla vita e danzano: si accoglie solo ciò che da gioia. A quanti l'hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio. Il potere, l'energia felice, la potenza gioiosa di diventare ciò che siamo: figli dell'amore e della luce, i due più bei nomi di Dio. Cristo, energia di nascite, nasce perché io nasca. Nasca nuovo e diverso.

La sua nascita vuole la mia nascita a figlio. Perché non c'è altro senso, non c'è altro destino, per noi, che diventare come lui.

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 cuffia1    Ascolta il canto In principio”  Ricci

 cuffia1    Ascolta il canto Tu sei bambinio”  Ricci

cuffia1    Ascolta il canto Luce che sorgi nella notte”  Baggio Buttazzo Auricchio Zambuto

cuffia1    Ascolta il canto Dolce casa di Nazaret” Frisina

 cuffia1    Ascolta il canto Il verbo si è fatto carne” Frisina

Sorriso della Domenica

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