Unzione degli infermi
Con la sacra Unzione degli infermi e la preghiera dei presbiteri, tutta la Chiesa raccomanda gli ammalati al Signore sofferente e glorificato, perché alleggerisca le loro pene e li salvi, anzi li esorta a unirsi spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo, per contribuire così al bene del popolo di Dio.
La malattia e la sofferenza sono sempre state tra i problemi più gravi che mettono alla prova la vita umana. Nella malattia l’uomo fa l’esperienza della propria impotenza, dei propri limiti e della propria finitezza. Ogni malattia può farci intravvedere la morte.
La malattia può condurre all’angoscia, al ripiegamento su di sé, talvolta persino alla disperazione e alla ribellione contro Dio. Ma essa può anche rendere la persona più matura, aiutarla a discernere nella propria vita ciò che non è essenziale per volgersi verso ciò che lo è. Molto spesso la malattia provoca una ricerca di Dio, un ritorno a lui.
L’unzione degli infermi conferisce una grazia speciale a chi sperimenta le difficoltà della malattia o della vecchiaia.
L’essenziale di questo sacramento consiste nell’unzione sulla fronte e sulle mani del malato, accompagnata dalla preghiera liturgica del sacerdote.
I doni di grazia del sacramento sono l’unione del malato alla passione di Cristo, il conforto e il coraggio per sopportare personalmente le sofferenze delle malattie, il recupero della salute e la preparazione al “passaggio”.
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Nell' Antico Testamento l'uomo durante la malattia sperimenta il proprio limite, e nello stesso tempo percepisce che la malattia è legata, in modo misterioso, al peccato.
I profeti hanno intuito che essa poteva avere anche un valore redentivo per i peccati propri e altrui. Così la malattia era vissuta di fronte a Dio, dal quale l'uomo implorava la guarigione.
La compassione di Gesù verso gli ammalati e le sue numerose guarigioni di infermi sono un chiaro segno che con lui è venuto il Regno di Dio e quindi la vittoria sul peccato, sulla sofferenza e sulla morte.
Con la sua passione e morte, egli dà nuovo senso alla sofferenza, la quale, se unita alla sua, può diventare mezzo di purificazione e di salvezza per noi e per gli altri.
La Chiesa, avendo ricevuto dal Signore l'imperativo di guarire gli infermi, si impegna ad attuarlo con le cure verso i malati, accompagnate da preghiere di intercessione. Essa soprattutto possiede un Sacramento specifico in favore degli infermi, istituito da Cristo stesso e attestato da San Giacomo:"Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio nel nome del Signore" (Gc 5,14-15).
Il Sacramento dell'Unzione degli infermi può ricevere il fedele, che comincia a trovarsi in pericolo di morte per malattia o vecchiaia. Lo stesso fedele lo può ricevere anche altre volte, quando si verifica un aggravarsi della malattia oppure quando gli capita un'altra malattia grave.
La celebrazione di questo Sacramento deve essere possibilmente preceduta dalla confessione individuale del malato.
Il Sacramento può essere amministrato solo dai sacerdoti (Vescovi o presbiteri).
La celebrazione di questo Sacramento consiste essenzialmente nell' Unzione con l'olio, benedetto possibilmente dal Vescovo, sulla fronte e sulle mani del malato (nel rito romano, o anche su altre parti del corpo in altri riti), accompagnata dalla preghiera del sacerdote, che implora la grazia speciale di questo Sacramento.
Esso conferisce una grazia particolare, che unisce più intimamente il malato alla Passione di Cristo, per il suo bene e per quello di tutta la Chiesa, donandogli conforto, pace, coraggio, e anche il perdono dei peccati, se il malato non ha potuto confessarsi. Questo Sacramento consente talvolta, se Dio lo vuole, anche il recupero della salute fisica.
In ogni caso, questa Unzione prepara il malato al passaggio nella Casa del Padre.
Il Viatico è l'Eucaristia ricevuta da coloro che stanno per lasciare la vita terrena e si preparano al passaggio alla vita eterna. Ricevuta al momento del passaggio da questo mondo al Padre, la Comunione al Corpo e al Sangue di Cristo morto e risorto è seme di vita eterna e potenza di risurrezione.
UNZIONE DEGLI INFERMI
Fondamento: Gesù fa’ della cura dei malati un segno privilegiato della salvezza che viene: “Andava attorno per tutte le città e i villaggi…. predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia ed infermità” (Mt 9,35). I discepoli dovranno avere la stessa attenzione premurosa quale parte integrante dell’evangelizzazione (Mt 10,5.7-8).
E’ significativo che già dalla prima uscita dei discepoli trovi risalto il gesto dell’unzione, quasi un preludio del futuro sacramento: «E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano»(Mc 6, 12-13)
Secondo una prassi in atto fin dalle origini apostoliche e attestata dalla lettera di Giacomo, la cura dei malati da parte della Chiesa culmina con un rito speciale di natura sacramentale, l’Unzione degli Infermi:
«Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati». (Gc 5, 14-15)
l Ministro: Vescovo o sacerdote
Il segno: Unzione con olio degli infermi, benedetto dal vescovo il giovedì santo nella Messa Crismale, sulla fronte e sulle mani della persona malata.
La Parola: “Per questa santa unzione e per la sua piissima misericordia, ti aiuti il Signore con la grazia dello Spirito Santo.
E, liberandoti dai peccati, ti salvi e nella sua bontà ti sollevi”.
Effetto : Un dono particolare dello Spirito Santo. La grazia fondamentale di questo sacramento è la grazia di conforto, di pace e di coraggio per superare le difficoltà proprie dello stato di malattia grave o della fragilità della vecchiaia.
I malati che ricevono questo sacramento “unendosi spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo “contribuiscono” al bene del popolo di Dio.
Celebrando questo sacramento la Chiesa, nella comunione dei santi, intercede per il bene del malato. E l’infermo , a sua volta, per grazia di questo sacramento, contribuisce alla santificazione della Chiesa e al bene di tutti gli uomini per i quali la Chiesa soffre e si offre, per mezzo di Cristo a Dio Padre.
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L’Unzione degli infermi
Cristo, medico dell’anima e del corpo, ha istituito il Sacramento dell’Unzione degli infermi perché la vita nuova, da lui donataci nei sacramenti dell’iniziazione cristiana, può essere indebolita e persino perduta a causa del peccato. Perciò Cristo ha voluto che la Chiesa continuasse la sua opera di guarigione e di salvezza mediante il sacramento della Confessione e il sacramento dell’Unzione degli infermi.
VISITE AI MALATI E AGLI ANZIANI
Il parroco si premura di rendere visita agli ammalati a domicilio mensilmente
(primo venerdì del mese). Se qualcuno, malato o infermo (impossibilitato a partecipare alla Messa domenicale) vuole ricevere la comunione mensile contatti il parroco. In caso di grave pericolo per la vita di un proprio caro si può contattare il parroco per portare il sacramento.
Come è vissuta la malattia nell’Antico Testamento?
Nell’Antico Testamento l’uomo durante la malattia sperimenta il proprio limite, e nello stesso tempo percepisce che la malattia è legata, in modo misterioso, al peccato. I profeti hanno intuito che essa poteva avere anche un valore redentivo per i peccati propri e altrui. Così la malattia era vissuta di fronte a Dio, dal quale l’uomo implorava la guarigione.
Quale significato ha la compassione di Gesù verso gli ammalati?
La compassione di Gesù verso gli ammalati e le sue numerose guarigioni di infermi sono un chiaro segno che con lui è venuto il Regno di Dio e quindi la vittoria sul peccato, sulla sofferenza e sulla morte. Con la sua passione e morte, egli dà nuovo senso alla sofferenza, la quale, se unita alla sua, può diventare mezzo di purificazione e di salvezza per noi e per gli altri.
Qual è il comportamento della Chiesa verso i malati?
La Chiesa, avendo ricevuto dal Signore l’imperativo di guarire gli infermi, si impegna ad attuarlo con le cure verso i malati, accompagnate da preghiere di intercessione. Essa soprattutto possiede un Sacramento specifico in favore degli infermi, istituito da Cristo stesso e attestato da san Giacomo: «Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio nel nome del Signore» (Gc 5,14-15).
Chi può ricevere il Sacramento dell’Unzione degli infermi?
Lo può ricevere il fedele, che comincia a trovarsi in pericolo di morte per malattia o vecchiaia. Lo stesso fedele lo può ricevere anche altre volte, quando si verifica un aggravarsi della malattia oppure quando gli capita un’altra malattia grave. La celebrazione di questo Sacramento deve essere possibilmente preceduta dalla confessione individuale del malato.
Chi amministra questo Sacramento?
Esso può essere amministrato solo dai sacerdoti (Vescovi o presbiteri).
Come si celebra questo Sacramento?
La celebrazione di questo Sacramento consiste essenzialmente nell’ Unzione con l’olio, benedetto possibilmente dal Vescovo, sulla fronte e sulle mani del malato (nel rito romano, o anche su altre parti del corpo in altri riti), accompagnata dalla preghiera del sacerdote, che implora la grazia speciale di questo Sacramento.
Quali sono gli effetti di questo Sacramento?
Esso conferisce una grazia particolare, che unisce più intimamente il malato alla Passione di Cristo, per il suo bene e per quello di tutta la Chiesa, donandogli conforto, pace, coraggio, e anche il perdono dei peccati, se il malato non ha potuto confessarsi. Questo Sacramento consente talvolta, se Dio lo vuole, anche il recupero della salute fisica. In ogni caso, questa Unzione prepara il malato al passaggio nella Casa del Padre.
Che cos’è il Viatico?
È l’Eucaristia ricevuta da coloro che stanno per lasciare la vita terrena e si preparano al passaggio alla vita eterna. Ricevuta al momento del passaggio da questo mondo al Padre, la Comunione al Corpo e al Sangue di Cristo morto e risorto è seme di vita eterna e potenza di risurrezione.
Quando chiamare il sacerdote?
Esattamente quando si verificano le condizioni richiamate alla domanda n.4. Purtroppo esiste ancora nella mentalità comune il senso di PAURA verso il prete che porta il Sacramento e così vieta al proprio malato il conforto della preghiera e della Grazia propria del Sacramento.
Si usa celebrare "comunitariamente" il Sacramento?
Certamente: ogni parrocchia può stabilire un giorno in cui, celebrando la S. Messa propria dell'olio degli infermi, viene offerta, a chi è ben preparato, la possibilità di ricevere il Sacramento.
(Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 313-320)
Rito:
1. Riti iniziali
a/ saluto
b/ l'atto di penitenza
2. Liturgia della Parola
a/ deve esserci una o più letture bibliche
b/ si può dire una breve Omelia
3. La liturgia del Sacramento
a/ la preghiera litanica
b/ l'imposizione delle mani
c/ rendimento di grazie sull'olio già benedetto (se manca l'olio benedetto, bisogna benedirlo)
d/ la Sacra Unzione
e/ orazione
4. Riti di conclusione
a/ la preghiera del Signore
b/ la benedizione finale.
ATTENZIONE!!!: Di solito insieme con il Sacramento dell'Unzione degli infermi si distribuisce anche il Sacramento della Penitenza e l'Eucaristia.
In questi casi la Penitenza (la confessione) si celebra subito dopo il saluto iniziale, invece la Santa Comunione dopo la preghiera del Padre nostro.
In pericolo di morte, il Sacramento della Penitenza o l'atto penitenziale si può concludere con l'indulgenza plenaria. Il sacerdote la concede con questa formula: In virtù della facoltà datami dalla Sede Apostolica, io ti concedo l'indulgenza plenaria e la remissione di tutti i peccati, nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo.
Quando il malato è incosciente, il sacerdote può dare l'assoluzione senza la confessione, ma non si raccomanda di dare la Comunione.
Quando il Sacramento è celebrato durante la Santa Messa, la Liturgia dell'Unzione viene dopo la liturgia della Parola.
Simboli:
1. L'imposizione delle mani
- nell'Unzione degli Infermi è una conseguenza logica di quanto è documentato nel Nuovo Testamento. Nella guarigione degli infermi, sia Cristo che gli Apostoli pregavano e imponevano le mani. Quando, dopo le litanie di supplica, il sacerdote impone le mani sul capo dell'infermo, in realtà prolunga e rende visibile la forza salvifica di Cristo per un cristiano che in quei momenti ha particolarmente bisogno di aiuto e di grazia.
2. L'unzione con olio
In questo sacramento si ungono la fronte e le mani del malato, che comprendono simbolicamente tutta la persona. Come sempre, le parole che accompagnano il gesto ne indicano il significato:
Per questa santa Unzione e la piissima misericordia ti aiuti il Signore con la grazia dello Spirito Santo.
Amen. E, liberandoti dai peccati, ti salvi e nella sua bontà ti sollevi. Amen. |
In una malattia grave, momento di pericolo e di lotta contro la debolezza corporale e spirituale, la forza di Dio viene al cristiano con questo nuovo dono dello Spirito, che aveva cominciato a manifestare la sua forza di consolazione nelle prime unzioni del Battesimo e della Confermazione.
Ora, nei momenti critici della malattia, si rinnova lo stesso gesto sacramentale e la stessa donazione dello Spirito di fortezza contro il pericolo di stanchezza, di depressione e di ribellione .