Quelli che si accostano al sacramento della Penitenza ricevono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui e insieme si riconciliano con la Chiesa, alla quale hanno inflitto una ferita col peccato e che coopera alla loro conversione con la carità, l’esempio e la preghiera.
È chiamato sacramento della Conversione poiché realizza sacramentalmente l’appello di Gesù alla conversione, il cammino di ritorno al Padre da cui ci si è allontanati con il peccato.
È chiamato sacramento della Penitenza poiché consacra un cammino personale ed ecclesiale di conversione, di pentimento e di soddisfazione del cristiano peccatore.
È chiamato sacramento della Confessione poiché l’accusa, la confessione dei peccati davanti al sacerdote è un elemento essenziale di questo sacramento. In un senso profondo esso è anche una confessione, riconoscimento e lode della santità di Dio e della sua misericordia verso l’uomo peccatore.
È chiamato sacramento del Perdono poiché, attraverso l’assoluzione sacramentale del sacerdote, Dio accorda al penitente « il perdono e la pace.
È chiamato sacramento della Riconciliazione perché dona al peccatore l’amore di Dio che riconcilia. Colui che vive dell’amore misericordioso di Dio è pronto a rispondere all’invito del Signore: « Va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello » (Mt 5,24).
Penitenza
Il sacramento della Penitenza o della Riconciliazione accorda il perdono dei peccati commessi dopo il Battesimo.
Il cammino di ritorno a Dio dopo averlo offeso col peccato, che così ferisce anche la sua Chiesa, si chiama conversione e pentimento.
Questi consistono nel provare dolore e repulsione per i peccati commessi e nell’avere il proposito di non commetterne più.
Il sacramento è costituito da tre atti del penitente e dall’assoluzione del sacerdote.
Gli atti del penitente sono: pentimento, confessione o manifestazione dei peccati al sacerdote e il proposito di compiere la soddisfazione o la “penitenza”.
Gli effetti spirituali del sacramento della penitenza sono: la riconciliazione con Dio, che recupera la grazia per il penitente, e con la Chiesa; la remissione della pena eterna meritata dai peccati mortali e in parte di quelle temporali, la serenità e la pace dello spirito.
PENITENZA E RICONCILIAZIONE
Viene chiamato Sacramento della Penitenza, della Riconciliazione, del Perdono, della Confessione, della Conversione.
Questo Sacramento esiste dopo il Battesimo perchè la vita nuova nella grazia, ricevuta nel Battesimo, non ha soppresso la debolezza della natura umana, né l'inclinazione al peccato (cioè la concupiscenza), Cristo ha istituito questo Sacramento per la conversione dei battezzati, che si sono allontanati da lui con il peccato.
Il Signore risorto ha istituito questo Sacramento quando la sera di Pasqua si mostrò ai suoi Apostoli e disse loro: "Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi" (Gv 20,22-23).
L'appello di Cristo alla conversione risuona continuamente nella vita dei battezzati. La conversione è un impegno continuo per tutta la Chiesa, che è Santa ma comprende nel suo seno i peccatori.
La penitenza interiore è il dinamismo del cuore contrito (Sal 51,19), mosso dalla grazia divina a rispondere all'amore misericordioso di Dio. Implica il dolore e la repulsione per i peccati commessi, il fermo proposito di non peccare più in avvenire e la fiducia nell'aiuto di Dio.
Si nutre della speranza nella misericordia divina.
La penitenza si esprime in forme molto varie, in particolare con il digiuno, la preghiera, l'elemosina. Queste e molte altre forme di penitenza possono essere praticate nella vita quotidiana del cristiano, in particolare nel tempo di Quaresima e nel giorno penitenziale del venerdì.
Gli elementi essenziali del Sacramento della Riconciliazione sono due: gli atti compiuti dall'uomo, che si converte sotto l'azione dello Spirito Santo, e l'assoluzione del sacerdote, che nel Nome di Cristo concede il perdono e stabilisce le modalità della soddisfazione.
Gli atti del penitente sono: un diligente esame di coscienza; la contrizione (o pentimento), che è perfetta quando è motivata dall'amore verso Dio, imperfetta se fondata su altri motivi, e che include il proposito di non peccare più; la confessione, che consiste nell'accusa dei peccati fatta davanti al sacerdote; la soddisfazione, ossia il compimento di certi atti di penitenza, che il confessore impone al penitente per riparare il danno causato dal peccato.
Si devono confessare tutti i peccati gravi non ancora confessati, dei quali ci si ricorda dopo un diligente esame di coscienza. La confessione dei peccati gravi è l'unico modo ordinario per ottenere il perdono.
Ogni fedele, raggiunta l'età della ragione, ha l'obbligo di confessare i propri peccati gravi almeno una volta all'anno, e comunque prima di ricevere la santa Comunione.
La confessione dei peccati veniali è vivamente raccomandata dalla Chiesa, anche se non è strettamente necessaria, perché ci aiuta a formarci una retta coscienza e a lottare contro le cattive inclinazioni, per lasciarci guarire da Cristo e per progredire nella vita dello Spirito.
Cristo ha affidato il ministero della riconciliazione ai suoi Apostoli, ai Vescovi loro successori e ai presbiteri loro collaboratori, i quali diventano pertanto strumenti della misericordia e della giustizia di Dio. Essi esercitano il potere di perdonare i peccati nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
L'assoluzione di alcuni peccati particolarmente gravi (come quelli puniti con la scomunica) è riservata alla Sede Apostolica o al Vescovo del luogo o ai presbiteri da loro autorizzati, anche se ogni sacerdote può assolvere da qualsiasi peccato e scomunica chi è in pericolo di morte.
Data la delicatezza e la grandezza di questo ministero e il rispetto dovuto alle persone, ogni Confessore è obbligato, senza alcuna eccezione e sotto pene molto severe, a mantenere il sigillo sacramentale, cioè l'assoluto segreto circa i peccati conosciuti in confessione
Gli effetti del Sacramento della Penitenza sono: la riconciliazione con Dio e quindi il perdono dei peccati; la riconciliazione con la Chiesa; il recupero, se perduto, dello stato di grazia; la remissione della pena eterna meritata a causa dei peccati mortali e, almeno in parte, delle pene temporali che sono conseguenze del peccato; la pace e la serenità della coscienza, e la consolazione dello spirito; l'accrescimento delle forze spirituali per il combattimento cristiano.
In casi di grave necessità (come in pericolo imminente di morte), si può ricorrere alla celebrazione comunitaria della Riconciliazione con la confessione generica e l'assoluzione collettiva, nel rispetto delle norme della Chiesa e con il proposito di confessare individualmente a tempo debito i peccati gravi.
Le indulgenze sono la remissione dinanzi a Dio della pena temporale meritata per i peccati, già perdonati quanto alla colpa, che il fedele, a determinate condizioni, acquista, per se stesso o per i defunti mediante il ministero della Chiesa, la quale, come dispensatrice della redenzione, distribuisce il tesoro dei meriti di Cristo e dei Santi.
RICONCILIAZIONE
Fondamento: Durante il suo ministero pubblico, Gesù ha invitato la gente a convertirsi e a credere che Dio è misericordioso e che nessun peccato è più grande della sua misericordia. Ha accolto i peccatori e ha partecipato a conviti festosi con loro, per riconciliarli con Dio.
Ha promesso ai suoi discepoli il potere di “legare e sciogliere”, cioè di escludere dalla vita liturgica comunitaria i credenti rei di gravi colpe e di riammetterli dopo un congruo periodo di penitenza;
un potere di ordine sacramentale il cui esercizio avrà una precisa corrispondenza presso Dio: ” In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo” (Mt 18,18).
Dopo la sua risurrezione, il Signore ha effettivamente trasmesso alla Chiesa il potere di rimettere i peccati nella potenza dello Spirito, come parte fondamentale della salvezza realizzata nel mistero pasquale: « Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi…. Ricevete lo Spirito Santo: a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (Gv 20, 21-23)1
Il Ministro: Vescovo o sacerdote
Il segno: Atti del penitente: Esame di coscienza – contrizione – dolore per i peccati commessi – confessione – penitenza o soddisfazione.
La Parola: Formula sacramentale: “Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sé il mondo nella morte e risurrezione del suo Figlio e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa , il perdono e la pace. E io ti assolvo dai tuoi peccati, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.
Effetto : Guarigione della ferita del peccato e reimmissione del battezzato nella vita di grazia e di comunione con Dio e la Chiesa.
1- CEI La verità vi farà liberi, Catechismo degli Adulti
2- CCC n° 1469
faq
La Confessione/Penitenza
Cristo, medico dell’anima e del corpo, ha istituito il Sacramento della Confessione perché la vita nuova, da lui donataci nei sacramenti dell’iniziazione cristiana, può essere indebolita e persino perduta a causa del peccato. Perciò Cristo ha voluto che la Chiesa continuasse la sua opera di guarigione e di salvezza mediante il sacramento della Confessione e il sacramento dell’Unzione degli infermi.
Il cammino di preparazione alla Festa del Perdono / Prima Confessione è contemplato nel cammino del ICFR.
Come viene chiamato questo Sacramento?
Esso viene chiamato Sacramento della Penitenza, della Riconciliazione, del Perdono, della Confessione, della Conversione.
Perché esiste un Sacramento della Riconciliazione dopo il Battesimo?
Poiché la vita nuova nella grazia, ricevuta nel Battesimo, non ha soppresso la debolezza della natura umana, né l’inclinazione al peccato (cioè la concupiscenza), Cristo ha istituito questo Sacramento per la conversione dei battezzati, che si sono allontanati da lui con il peccato.
Quando fu istituito questo Sacramento?
Il Signore risorto ha istituito questo Sacramento quando la sera di Pasqua si mostrò ai suoi Apostoli e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi» (Gv 20,22-23).
I battezzati hanno bisogno di convertirsi?
L’appello di Cristo alla conversione risuona continuamente nella vita dei battezzati. La conversione è un impegno continuo per tutta la Chiesa, che è Santa ma comprende nel suo seno i peccatori.
Che cos’è la penitenza interiore?
È il dinamismo del «cuore contrito» (Sal 51,19), mosso dalla grazia divina a rispondere all’amore misericordioso di Dio. Implica il dolore e la repulsione per i peccati commessi, il fermo proposito di non peccare più in avvenire e la fiducia nell’aiuto di Dio. Si nutre della speranza nella misericordia divina.
In quali forme si esprime la penitenza nella vita cristiana?
La penitenza si esprime in forme molto varie, in particolare con il digiuno, la preghiera, l’elemosina. Queste e molte altre forme di penitenza possono essere praticate nella vita quotidiana del cristiano, in particolare nel tempo di Quaresima e nel giorno penitenziale del venerdì.
Quali sono gli elementi essenziali del Sacramento della Riconciliazione?
Sono due: gli atti compiuti dall’uomo, che si converte sotto l’azione dello Spirito Santo, e l’assoluzione del sacerdote, che nel Nome di Cristo concede il perdono e stabilisce le modalità della soddisfazione.
Quali sono gli atti del penitente?
Essi sono: un diligente esame di coscienza; la contrizione(o pentimento), che è perfetta quando è motivata dall’amore verso Dio, imperfetta se fondata su altri motivi, e che include il proposito di non peccare più; la confessione, che consiste nell’accusa dei peccati fatta davanti al sacerdote; la soddisfazione, ossia il compimento di certi atti di penitenza, che il confessore impone al penitente per riparare il danno causato dal peccato.
Quali peccati si devono confessare?
Si devono confessare tutti i peccati gravi non ancora confessati, dei quali ci si ricorda dopo un diligente esame di coscienza. La confessione dei peccati gravi è l’unico modo ordinario per ottenere il perdono.
Quando si è obbligati a confessare i peccati gravi?
Ogni fedele, raggiunta l’età della ragione, ha l’obbligo di confessare i propri peccati gravi almeno una volta all’anno, e comunque prima di ricevere la santa Comunione.
Perché i peccati veniali possono essere anch’essi oggetto della confessione sacramentale?
La confessione dei peccati veniali è vivamente raccomandata dalla Chiesa, anche se non è strettamente necessaria, perché ci aiuta a formarci una retta coscienza e a lottare contro le cattive inclinazioni, per lasciarci guarire da Cristo e per progredire nella vita dello Spirito.
Chi è il ministro di questo Sacramento?
Cristo ha affidato il ministero della riconciliazione ai suoi Apostoli, ai Vescovi loro successori e ai presbiteri loro collaboratori, i quali diventano pertanto strumenti della misericordia e della giustizia di Dio. Essi esercitano il potere di perdonare i peccati nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Il Confessore è tenuto al segreto?
Data la delicatezza e la grandezza di questo ministero e il rispetto dovuto alle persone, ogni Confessore è obbligato, senza alcuna eccezione e sotto pene molto severe, a mantenere il sigillo sacramentale, cioè l’assoluto segreto circa i peccati conosciuti in confessione.
Quali sono gli effetti di questo Sacramento?
Gli effetti del Sacramento della Penitenza sono: la riconciliazione con Dio e quindi il perdono dei peccati; la riconciliazione con la Chiesa; il recupero, se perduto, dello stato di grazia; la remissione della pena eterna meritata a causa dei peccati mortali e, almeno in parte, delle pene temporali che sono conseguenze del peccato; la pace e la serenità della coscienza, e la consolazione dello spirito; l’accrescimento delle forze spirituali per il combattimento cristiano.
In alcuni casi si può celebrare questo Sacramento con la confessione generica e l’assoluzione collettiva?
In casi di grave necessità (come in pericolo imminente di morte), si può ricorrere alla celebrazione comunitaria della Riconciliazione con la confessione generica e l’assoluzione collettiva, nel rispetto delle norme della Chiesa e con il proposito di confessare individualmente a tempo debito i peccati gravi.
Che cosa sono le indulgenze?
Le indulgenze sono la remissione dinanzi a Dio della pena temporale meritata per i peccati, già perdonati quanto alla colpa, che il fedele, a determinate condizioni, acquista, per se stesso o per i defunti mediante il ministero della Chiesa, la quale, come dispensatrice della redenzione, distribuisce il tesoro dei meriti di Cristo e dei Santi.
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A chi è riservata l’assoluzione di alcuni peccati?
L’assoluzione di alcuni peccati particolarmente gravi (come quelli puniti con la scomunica) è riservata alla Sede Apostolica o al Vescovo del luogo o ai presbiteri da loro autorizzati, anche se ogni sacerdote può assolvere da qualsiasi peccato e scomunica, chi è in pericolo di morte.
Come ci si prepara al Sacramento della Riconciliazione?
Possibilmente con calma, serenità, certezza di andare a celebrare la “Festa del Perdono”.
Leggendo la Parola di Dio. Scegliendo un tempo distinto dalle celebrazioni delle Messe.
Ci sono più forme per la celebrazione del Sacramento?
Si. E’ prevista in forma individuale e in forma comunitaria.
Che differenza c’è tra la forma individuale e quella comunitaria?
Le due forme coincidono perché la confessione e l’assoluzione avvengono sempre tra il singolo e il confessore, mentre si differenziano perché le altre parti del rito (ascoltodella Parola, preparazione, ringraziamento) vengono compiute in forma comunitaria dando così una rilevanza maggiore dal punto di vista liturgico e pastorale.
La riforma Liturgica (Concilio Vaticano II) consiglia in ogni parrocchia la celebrazione Comunitaria almeno qualche volta all’anno, per renderci consapevoli di essere il popolo cristiano che insieme chiede perdono e si rinnova nella misericordia del Padre.
Dopo la confessione non cambia nulla?
Se non cambia nulla non dipende certo dal Sacramento o dal confessore ma dal modo generico e superficiale con cui spesso viene celebrata.... frettolosamente, senza riflessione, come sfogo o una supestizione.
Che bisogno cè di andare dal sacerdote, non basta chiedere perdono a Dio da soli ?
Certamente è Dio che perdona anche in qualunque momento della nostra vita ma il perdono di Dio non è qualcosa che si svolge nell’intimità del tuo cuore soltanto: ha bisogno di un “segno” che lo renda visibile. Questo segno è il Sacerdote che rappresenta Dio e la Comunità e ti conferma il perdono del Signore.
(Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 296-312)
Rito:
Rito per la riconciliazione di più penitenti con la confessione e l'assoluzione individuale.
1. Riti iniziali
a/ saluto
b/ orazione
2. Celebrazione della Parola di Dio
a/ le letture bibliche
b/ l'omelia
c/ l'esame di coscienza
3. Rito della riconciliazione
a/ la confessione generale dei peccati (confesso a Dio onnipotente ... oppure altre preghiere)
b/ preghiera del Signore - Padre nostro
c/ la confessione e l'assoluzione individuale
4. Ringraziamento (individuale o comunitario)
5. Riti di conclusione
a/ la preghiera conclusiva
b/ la benedizione
ATTENZIONE: La Chiesa usa anche i riti modificati:
1. Rito per la riconciliazione dei singoli penitenti (il rito usato più spesso)
2. Rito per la riconciliazione dei più penitenti con la confessione e l'assoluzione generale (il rito usato raramente nei casi stabiliti dal diritto)
3. Rito abbreviato (usato in pericolo imminente di morte).
Simboli:
1. L'imposizione della mano e il segno della croce. Il numero 46 del Rito della Penitenza dice: "Il sacerdote tenendo stese le mani (o almeno la mano destra) sul capo del penitente, dice:". Con questo gesto molto espressivo il ministro della Chiesa concede la riconciliazione al penitente in nome di Cristo. Si può dire che in questo momento il ministro del Sacramento diventa lo strumento della misteriosa trasmissione della salvezza di Dio sul peccatore pentito, ciò anche spiega chiaramente la formula dell'assoluzione - la parte essenziale del Sacramento:
Dio, Padre di misericordia,
che ha riconciliato a sé il mondo nella morte e risurrezione del Suo Figlio, e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace. E io ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo. |
2. Il segno della croce alla fine della formula di assoluzione è una professione della nostra fede: Dio ci ha salvati nella croce di Cristo.
Parlando del Sacramento della Penitenza forse sarebbe opportuno ricordare quali cose si richiedono per fare una buona Confessione, oppure meglio, come celebrare il Sacramento per farlo più fruttuoso.
Il Catechismo di S.Pio X insegnava, che: "per fare una buona Confessione si richiedono cinque cose:
1. L'esame di coscienza;
2. Il dolore dei peccati;
3. Il proponimento di non commetterne più;
4. L'accusa dei peccati;
5. La soddisfazione o penitenza."
É vero che questo catechismo è vecchio e pochi lo ricordano, ma anche è vero che queste norme sono immortali e noi dobbiamo ricordarli ogni volta quando vogliamo celebrare bene il Sacramento della Conversione.
ESAME DI COSCIENZA PRIMA DELLA CONFESSIONE
I dieci comandamenti
Io sono il Signore Dio tuo
1. Non avrai altro Dio fuori di me
2. Non nominare il nome di Dio invano
3. Ricordati di santificare le feste
4. Onora tuo padre e tua madre
5. Non uccidere
6. Non commettere atti impuri
7. Non rubare
8. Non dire il falso
9. Non desiderare la donna d’altri
10. Non desiderare la roba d’altri
I precetti della Chiesa
1. Partecipa alla Messa la domenica e le altre feste comandate e rimani libero dalle occupazioni di lavoro
2. Confessa i tuoi peccati almeno una volta all’anno
3. Ricevi il sacramento dell’eucaristia almeno a Pasqua
4. In giorni stabiliti dalla Chiesa astieniti dal mangiare carne e osserva il digiuno
5. Sovvieni alle necessità della Chiesa
I sette vizi capitali
1. Superbia
2. Avarizia
3. Lussuria
4. Ira
5. Gola
6. Invidia
7. Accidia
I peccati che gridano al Cielo
1. Omicidio volontario
2. Peccato impuro contro natura
3. Oppressione dei poveri
4. Defraudare la mercede a chi lavora
I sette doni dello Spirito Santo
1. Sapienza
2. Intelletto
3. Consiglio
4. Fortezza
5. Scienza
6. Pietà
7. Timor di Dio
Le virtù teologali
1. Fede
2. Speranza
3. Carità
Le virtù cardinali
1. Prudenza
2. Giustizia
3. Fortezza
4. Temperanza
Le opere di misericordia spirituale
1. Consigliare i dubbiosi
2. Insegnare agli ignoranti
3. Ammonire i peccatori
4. Consolare gli afflitti
5. Perdonare le offese
6. Sopportare pazientemente le persone moleste
7. Pregare Dio per i vivi e per i morti
Le opere di misericordia corporale
1. Dar da mangiare agli affamati
2. Dar da bere agli assetati
3. Vestire gli ignudi
4. Alloggiare i senza tetto
5. Visitare gli infermi
6. Visitare i carcerati
7. Seppellire i morti
Gli ammonimenti della Parola di Dio
“Dal di dentro, al cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.
Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo” (Marco7, 21-23).
“Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maledicenti, né rapaci, erediteranno il regno di Dio” (1 Cor. 6. 9-10).
“Ma peri vili e gli increduli, gli abbietti e gli omicidi, gli immorali, o fattucchieri, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. E’ questa la seconda morte” (Ap 21, 8).
IL RITO DELLA CONFESSIONE
1. Dopo esserti preparato con la preghiera e aver fatto l’esame di coscienza, ti presenti per fare la tua confessione.
Il sacerdote ti accoglie invitandoti a fare il segno della croce:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Rispondi: Amen.
2. Il sacerdote ti esorta ad esporre con retta coscienza i tuoi peccati confidando nell’infinita misericordia di Dio: Il Signore che illumina con la fede i nostri cuori, ti dia una vera conoscenza dei tuoi peccati e della sua misericordia.
Rispondi: Amen.
3. Incominci la tua confessione dicendo da quanto tempo non ti confessi e esponendo con semplicità, chiarezza, umiltà e brevità tutti i peccati mortali dall’ultima confessione e almeno alcuni peccati veniali.
4. Il sacerdote ti può rivolgere alcune domande e darti dei consigli adatti. Anche tu puoi chiedere dei suggerimenti per il tuo cammino spirituale o spiegazioni su alcune problematiche che non ti sono chiare.
5. Il Sacerdote ti esorta a recitare una preghiera che esprima il tuo pentimento. Potrai recitare una di queste preghiere:
Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa.
Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato.
Signore, misericordia, perdonami.
O Gesù di amore acceso
non ti avessi mai offeso,
o mio caro e buon Gesù
con la tua santa grazia non ti voglio offendere più
né mai più disgustarti,
perché ti amo sopra ogni cosa.
Gesù mio, misericordia.
6. Il Sacerdote, dopo averti proposto la penitenza, ti dà l’assoluzione con queste parole:
Dio, Padre di misericordia,
che ha riconciliato a sé il mondo nella morte e risurrezione del suo Figlio,
e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati,
ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace.
E io ti assolvo dai tuoi peccati
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Rispondi: Amen