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Ascensione di Gesù, ecco le cose da sapere

 

Si celebra quaranta giorni dopo la Pasqua e conclude la permanenza visibile di Dio fra gli uomini. È preludio della Pentecoste e segna l’ inizio della storia della Chiesa. L’ episodio è descritto dai Vangeli di Marco e Luca e negli Atti degli Apostoli. Fino al 1977 in Italia era anche festa civile

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Con la solennità dell’ Ascensione di Gesù al Cielo si conclude la vita terrena di Gesù che con il suo corpo, alla presenza degli apostoli, si unisce fisicamente al Padre, per non comparire più sulla Terra fino alla sua Seconda venuta (Parusìa) per il Giudizio finale. Questa festività è molto antica e viene attestata già a partire dal IV secolo. Per la Chiesa cattolica e le Chiese protestanti, l’ Ascensione si colloca di norma 40 giorni dopo la Pasqua, cioè il giovedì della sesta settimana del Tempo pasquale, ovvero quello successivo alla VI domenica di Pasqua. Nel Credo degli Apostoli viene menzionata con queste parole: «Gesù è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine».
Nella Chiesa ortodossa l'Ascensione è una delle 12 grandi feste. La data della celebrazione è stabilita a partire dalla data della Pasqua nel calendario ortodosso. Essa è conosciuta sia con termine greco Analepsis (salire su) sia con Episozomene (salvezza). Quest'ultimo termine sottolinea che Gesù salendo al cielo ha completato il lavoro della redenzione. Più chiari ancora gli Atti, che nominano esplicitamente il monte degli ulivi, poiché dopo l'ascensione i discepoli «ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato.»(Atti 1:12) La tradizione ha consacrato questo luogo come il Monte dell'Ascensione.

 

Qual è il senso biblico della parola Ascensione?

Secondo una concezione spontanea e universale, riconosciuta dalla Bibbia, Dio abita in un luogo superiore e l’ uomo per incontrarlo deve elevarsi, salire. L’ idea dell’ avvicinamento con Dio, è data spontaneamente dal monte e nell’ Esodo (19,3), a Mosè viene trasmessa la proibizione di salire verso il Sinai, che sottintendeva soprattutto quest’ avvicinamento al Signore; “Delimita il monte tutt’ intorno e dì al popolo; non salite sul monte e non toccate le falde. Chiunque toccherà le falde sarà messo a morte”. Il comando di Iavhè non si riferisce tanto ad una salita locale, ma ad un avvicinamento spirituale; bisogna prima purificarsi e raccogliersi per poter udire la sua voce. Non solo Dio abita in alto, ma ha scelto i luoghi elevati per stabilirvi la sua dimora; anche per andare ai suoi santuari bisogna ‘salire’ . Così lungo tutta la Bibbia, i riferimenti al “salire” sono tanti e continui e quando Gerusalemme prende il posto degli antici santuari, le folle dei pellegrini ‘salgono’ festose il monte santo; “Ascendere” a Gerusalemme, significava andare a Iavhè, e il termine, obbligato dalla reale posizione geografica, veniva usato sia dalla simbologia popolare per chi entrava nella terra promessa, come per chi ‘saliva’ nella città santa. Nel Nuovo Testamento, lo stesso Gesù “sale” a Gerusalemme con i genitori, quando si incontra con i dottori nel Tempio e ancora “sale” alla città santa, quale preludio all’ ”elevazione” sulla croce e alla gloriosa Ascensione.

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Quali sono i testi che parlano di questo evento?

I Libri del Nuovo Testamento contengono sporadici accenni al mistero dell’ Ascensione; i Vangeli di Matteo e di Giovanni non ne parlano e ambedue terminano con il racconto di apparizioni posteriori alla Resurrezione. Marco finisce dicendo: “Gesù… fu assunto in cielo e si assise alla destra di Dio” (XVI, 10); ne parla invece Luca: “Poi li condusse fin verso Betania, e alzate le mani, li benedisse. E avvenne che nel benedirli si staccò da loro e fu portato verso il cielo” (XXIV, 50-51). Ancora Luca negli Atti degli Apostoli, attribuitigli come autore sin dai primi tempi, al capitolo iniziale (1, 11), colloca l’ Ascensione sul Monte degli Ulivi, al 40° giorno dopo la Pasqua e aggiunge: “Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato tra di voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’ avete visto andare in cielo”. Gli altri autori accennano solo saltuariamente al fatto o lo presuppongono, lo stesso s. Paolo pur conoscendo il rapporto tra la Risurrezione e la glorificazione, non si pone il problema del come Gesù sia entrato nel mondo celeste e si sia trasfigurato; infatti nelle varie lettere egli non menziona il passaggio dalla fase terrestre a quella celeste. Ma essi ribadiscono l’ intronizzazione di Cristo alla destra del Padre, dove rimarrà fino alla fine dei secoli, ammantato di potenza e di gloria; “Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo sta assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra; siete morti infatti, e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio!” (Colossesi, 3, 1-3).

 

Quali sono le fonti storiche?

Luca, il terzo evangelista, negli Atti degli Apostoli specifica che Gesù dopo la sua passione, si mostrò agli undici apostoli rimasti, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del Regno di Dio; bisogna dire che il numero di ‘quaranta giorni’ è denso di simbolismi, che ricorre spesso negli avvenimenti del popolo ebraico errante, ma anche con Gesù, che digiunò nel deserto per 40 giorni. San Paolo negli stessi ‘Atti’ (13, 31) dice che il Signore si fece vedere dai suoi per “molti giorni”, senza specificarne il numero, quindi è ipotesi attendibile, che si tratti di un numero simbolico. L’ Ascensione secondo Luca, avvenne sul Monte degli Ulivi, quando Gesù con gli Apostoli ai quali era apparso, si avviava verso Betania, dopo aver ripetuto le sue promesse e invocato su di loro la protezione e l’ assistenza divina, ed elevandosi verso il cielo come descritto prima (Atti, 1-11). Il monte Oliveto, da cui Gesù salì al Cielo, fu abbellito da sant’ Elena, madre dell’ imperatore Costantino con una bella basilica; verso la fine del secolo IV, la ricca matrona Poemenia edificò un’ altra grande basilica, ricca di mosaici e marmi pregiati, sul tipo del Pantheon di Roma, nel luogo preciso dell’ Ascensione segnato al centro da una piccola rotonda. Poi nelle alterne vicende che videro nei secoli contrapposti Musulmani e Cristiani, Arabi e Crociati, alla fine le basiliche furono distrutte; nel 1920-27 per voto del mondo cattolico, sui resti degli scavi fu eretto un grandioso tempio al Sacro Cuore, mentre l’ edicola rotonda della chiesa di Poemenia, divenne dal secolo XVI una piccola moschea ottagonale.

 

Qual è il significato dell’ Ascensione?

San Giovanni nel quarto Vangelo, pone il trionfo di Cristo nella sua completezza nella Resurrezione, e del resto anche gli altri evangelisti dando scarso rilievo all’ Ascensione, confermano che la vera ascensione, cioè la trasfigurazione e il passaggio di Gesù nel mondo della gloria, sia avvenuta il mattino di Pasqua, evento sfuggito ad ogni esperienza e fuori da ogni umano controllo. Quindi correggendo una mentalità sufficientemente diffusa, i testi evangelici invitano a collocare l’ ascensione e l’ intronizzazione di Gesù alla destra del Padre, nello stesso giorno della sua morte, egli è tornato poi dal Cielo per manifestarsi ai suoi e completare la sua predicazione per un periodo di ‘quaranta’ giorni. Quindi l’ Ascensione raccontata da Luca, Marco e dagli Atti degli Apostoli, non si riferisce al primo ingresso del Salvatore nella gloria, quanto piuttosto l’ ultima apparizione e partenza che chiude le sue manifestazioni visibili sulla terra. Pertanto l’ intento dei racconti dell’ Ascensione non è quello di descrivere il reale ritorno al Padre, ma di far conoscere alcuni tratti dell’ ultima manifestazione di Gesù, una manifestazione di congedo, necessaria perché Egli deve ritornare al Padre per completare tutta la Redenzione: “Se non vado non verrà a voi il Consolatore, se invece vado ve lo manderò” (Giov. 16, 5-7). Il catechismo della Chiesa Cattolica dà all’ Ascensione questa definizione: “Dopo quaranta giorni da quando si era mostrato agli Apostoli sotto i tratti di un’ umanità ordinaria, che velavano la sua gloria di Risorto, Cristo sale al cielo e siede alla destra del Padre. Egli è il Signore, che regna ormai con la sua umanità nella gloria eterna di Figlio di Dio e intercede incessantemente in nostro favore presso il Padre. Ci manda il suo Spirito e ci dà la speranza di raggiungerlo un giorno, avendoci preparato un posto”.

 

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È festa anche dal punto di vista civile?

La prima testimonianza della festa dell’ Ascensione, è data dallo storico delle origini della Chiesa, il vescovo di Cesarea, Eusebio (265-340); la festa cadendo nel giovedì che segue la quinta domenica dopo Pasqua, è festa mobile e in alcune nazioni cattoliche è festa di precetto, riconosciuta nel calendario civile a tutti gli effetti. In Italia previo accordo con lo Stato Italiano, che richiedeva una riforma delle festività, per eliminare alcuni ponti festivi, la Conferenza episcopale italiana ha fissato la festa liturgica e civile, nella domenica successiva ai canonici 40 giorni dopo Pasqua. Nel Rito ambrosiano, però, si celebra il giovedì. Al giorno dell’ Ascensione si collegano molte feste popolari italiane in cui rivivono antiche tradizioni, soprattutto legate al valore terapeutico, che verrebbe conferito da una benedizione divina alle acque . A Venezia aveva luogo una grande fiera, accompagnata dallo “Sposalizio del mare”, cerimonia nella quale il Doge a bordo del “Bucintoro”, gettava nelle acque della laguna un anello, per simboleggiare il dominio di Venezia sul mare; a Bari la benedizione delle acque marine, a Firenze si celebra la “Festa del grillo”.

 

Come è stata raffigurata l’ Ascensione nell’ arte?

Il racconto delle Scritture e la celebrazione liturgica di questo mistero possiamo trovarli in miniature di codici famosi, fra tutti l’ Evangeliario siriano di Rabula nella Biblioteca Laurenziana di Firenze, e in mosaici ed avori a partire dal sec. V. Il tema dell’ Ascensione, si adattò bene al ritmo verticaleggiante dei timpani, sovrastanti le porte delle chiese romaniche e gotiche; esempio insigne il timpano della porta settentrionale della cattedrale di Chartres (XII sec.). Ma la rappresentazione, raggiunse notevole valore artistico con Giotto (1266-1337) che raffigurò l’ Ascensione nella Cappella degli Scrovegni a Padova. Si ricorda inoltre un affresco di Buffalmacco (XIII sec.) nel Camposanto di Pisa; una terracotta di Luca Della Robbia (1400-1482) nel Museo Nazionale di Firenze; un affresco di Melozzo da Forlì († 1494) ora nel Palazzo del Quirinale a Roma; una tavola del Mantegna (1431-1506) a Firenze, Galleria degli Uffizi; una pala del Perugino († 1523) ora nel Museo di Lione; il noto affresco del Correggio († 1534) nella cupola della Chiesa di S. Giovanni a Parma; l’ affresco del Tintoretto († 1594) nella Scuola di S. Rocco a Venezia. In un’ ampolla del tesoro del Duomo di Monza, Cristo ascende in cielo, secondo una tipica iconografia orientale, assiso in trono; in altre raffigurazioni Egli ascende al Cielo fra uno stuolo di Angeli, di fronte agli sguardi estatici degli Apostoli e della Vergine.

 

famigliacristiana

Comune di Rodengo Saiano

APERTURA CIMITERO

1 NOVEMBRE - 31 MARZO

orario invernale ore 08,00  -  17,00

1 APRILE - 31 OTTOBRE

orario estivo  ore   8,00  -  19,00

 

 

 

SANTA MESSA PRESSO IL CIMITERO

Da lunedì  6 giugno 2022  e così ogni lunedì sera durante l’estate alle ore 20,30 verrà celebrata, in alternanza con le Parrocchie del paese (Rodengo, Saiano, Padergnone), la S. Messa presso il Cimitero

Il lunedì di turno della nostra parrocchia (primo 20 giugno) non verrà celebrata la Messa delle ore .... 

 

 Rodengo   Padergnone  
 Saiano 
 6 giugno  13 giugno 20 giugno
 27 giugno  4 luglio  11 luglio
 18 luglio  25 luglio  1 agosto
 8 agosto  22 agosto  29 agosto

 

 

MAGGIO 2022

 

 


comunicazionisociali

29.05.2022 : Giornata mondiale della comunicazione sociale

 

 

 


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29.05.2022 -  L'ultimo gesto di Gesù è benedire

 

 

 

 


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29.05.2022 Ascensione del Signore

 

 

 

 


Spirito Santo Tempo di preghiera 228x300

 

27.05.2022 Novena di Pentecoste

 

 

 

 


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2022 05 22 VI domenicapasqua 6

22.05.2022 - Così la vita fiorirà in tutte le sue forme

 

 

 

 


2022 05 17 sbarre ac

 


2022 05 15 V domenicapasqua 5

 

15.05.2022 - L'Amore di Cristo fa sbocciare la speranza

 

 

 

 


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13.05.2022 Beata Vergine Maria di Fatima

 

 

 


 

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 08.05.2022 Festa della mamma

 

 

 


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2022 05 08 59 1

 

 

08.05.2022 - 59^ Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

 

 

 


2022 05 08 IV domenicapasqua 4

 

08.05.2022 - Le parole di Gesù: voce soave e mano forte

 

 

 


 

2022 05 mese mariano

 


1luce

 

01.05.2022 Misteri della Luce - Misteri Luminosi

(Giovedì)

 

 


1gloria

 

01.05.2022 Misteri della Gloria - Misteri Gloriosi

(Mercoledì e        Domenica)

 

 


1dolore

 

01.05.2022 Misteri del Dolore - Misteri Dolorosi

(Martedì e         Venerdì)

 

 


1gioia

 

01.05.2022 Misteri della Gioia - Misteri Gaudiosi

(Lunedì e           Sabato)

 


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01.05.2022 Il Santo Rosario

 

 

 

 

 


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01.05.2022 Maggio: Mese Mariano

 


 

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01/05/2022 - San Giuseppe artigiano

 

 

 

 


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01.05.2022 - Sorpresi da Gesù: «Mi ami più di tutti?»

 

 

 


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01.05.2022 - Per la fede dei giovani

 

 

 


maggio

 

 

01.05.2022 Le devozioni della chiesa per ogni mese dell’anno

 

 

IMG 20210310 104346San Giuseppe, il falegname simbolo della dignità del lavoro

01 Maggio  È il patrono dei papà ma anche di falegnami, ebanisti e carpentieri. Si festeggia il 19 marzo ma Pio XII nel 1955 volle ricordare il patrono di artigiani e operai nel giorno della festa dei lavoratori. Nel Vangelo Gesù è chiamato “il figlio del carpentiere” e ricordare il Santo in questo giorno significa per la Chiesa riconoscere la dignità del lavoro umano come dovere dell’uomo e prolungamento dell’opera del Creatore

 

È il patrono dei papà ma anche di falegnami, ebanisti, carpentieri, senzatetto e persino dei Monti di Pietà e relativi prestiti su pegno. L’8 dicembre 1870, papa Pio IX lo ha proclamato Patrono della Chiesa universale. La festa solenne di San Giuseppe è il 19 marzo ma è molto festeggiato in campo liturgico e sociale anche il 1° maggio, festa del lavoro, quale patrono degli artigiani e degli operai, così proclamato da papa Pio XII. Giovanni XXIII gli affidò il Concilio Vaticano II mentre è uno dei Santi preferiti da papa Francesco che ha voluto inserire il suo nome nel Canone della messa.

Il suo culto ha raggiunto grande popolarità come dimostrano  anche le dichiarazioni di moltissime chiese relative alla presenza di sue reliquie. Nella chiesa di Notre-Dame di Parigi ci sarebbero gli anelli di fidanzamento, il suo e quello di Maria; Perugia possiederebbe il suo anello nuziale; nella chiesa parigina dei Foglianti si troverebbero i frammenti di una sua cintura. Ancora: ad Aquisgrana si espongono le fasce o calzari che avrebbero avvolto le sue gambe e i camaldolesi della chiesa di S. Maria degli Angeli in Firenze dichiarano di essere in possesso del suo bastone.

Il nome Giuseppe è di origine ebraica e sta a significare “Dio aggiunga”, estensivamente si può dire “aggiunto in famiglia”. Può essere che l’inizio sia avvenuto col nome del figlio di Giacobbe e Rachele, venduto per gelosia come schiavo dai fratelli. la sua popolarità è dovuto al fatto di essere stato il padre putativo di Gesù. Venerato in Oriente dal IV secolo e in Occidente poco prima dell’XI secolo, vale a dire da quando il suo culto cominciava a diffondersi tra i cristiani. Non vi è dubbio tuttavia che la fama di quel nome si rafforzò in Europa nell’Ottocento e nel Novecento.

 
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Un modello di paternità esemplare

San Giuseppe fu lo sposo di Maria, il capo della “Sacra famiglia” nella quale nacque per opera dello Spirito Santo, Gesù. E orientando la propria vita sulla traccia di alcuni sogni, nei quali gli angeli gli recavano i messaggi del Signore, incarnò un modello di paternità esemplare. Certamente non fu un assente. È vero, fu molto silenzioso, ma fino ai trent’anni della vita del Messia, fu sempre accanto al figlio con fede, obbedienza e disponibilità ad accettare i piani di Dio. Cominciò a scaldarlo nella povera culla della stalla, lo mise in salvo in Egitto quando fu necessario, si preoccupò nel cercarlo allorché dodicenne era “sparito’’ nel tempio, lo ebbe con sé nel lavoro di falegname, lo aiutò con Maria a crescere “in sapienza, età e grazia”.

Giuseppe era, come Maria, discendente della casa di Davide e di stirpe regale, una nobiltà nominale, perché la vita lo costrinse a fare l’artigiano del paese, a darsi da fare nell’accurata lavorazione del legno. Strumenti di lavoro per contadini e pastori nonché umili mobili ed oggetti casalinghi per le povere abitazioni della Galilea uscirono dalla sua bottega.

Figura di generosa umiltà

  

IMG 20210513 211314Nel documento della Congregazione per il Culto Divino, che ha inserito la sua menzione nel canone della Messa, si legge: «Mediante la cura paterna di Gesù, San Giuseppe di Nazareth, posto a capo della Famiglia del Signore, adempì copiosamente la missione ricevuta dalla grazia nell’economia della salvezza». 

La sua accettazione di Maria, incinta, come sposa; anche se era ben consapevole di non aver avuto rapporti con lei, e l’accettazione degli «inizi dei misteri dell’umana salvezza» aderendo alla notizia del concepimento da parte dello Spirito Santo ne fa un personaggio di primo piano nella vita cristiana. Inoltre, rileva il documento, San Giuseppe è «divenuto modello esemplare di quella generosa umiltà che il cristianesimo solleva a grandi destini e testimone di quelle virtù comuni, umane e semplici, necessarie perche gli uomini siano onesti e autentici seguaci di Cristo».  

Le fonti della sua vita sono i vangeli di Matteo e Luca

Di lui non si sanno molte cose sicure, non più di quello che canonicamente hanno riferito gli evangelisti Matteo e Luca. Intorno alla sua figura si sbizzarrirono invece i cosiddetti vangeli apocrifi. Da molte loro leggendarie notizie presero però le distanze personalità autorevoli quali San Girolamo (347 ca.-420), Sant’Agostino (354-430) e San Tommaso d’Aquino (1225-1274).

Vale la pena di riportare soltanto una leggenda che circolò intorno al suo matrimonio con Maria. In quella occasione vi sarebbe stata una gara tra gli aspiranti alla mano della giovane. Quella gara sarebbe stata vinta da Giuseppe, in quanto il bastone secco che lo rappresentava, come da regolamento, sarebbe improvvisamente e prodigiosamente fiorito. Si voleva ovviamente con ciò significare come dal ceppo inaridito del Vecchio Testamento fosse rifiorita la grazia della Redenzione.  

 

famigliacristiana

Quaresima in Famiglia

 

VERSO IL SUO AMORE

 

quaresima 2022

 

17 04 2022

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10 04 2022

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03 04 2022

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27 03 2022

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20 03 2022

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13 03 2022

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06 03 2022

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02 03 2022

 

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Maria Madre della Chiesa, le cose da sapere sulla festa istituita da papa Francesco

 

MADRE

Con un decreto del 3 marzo 2018, Bergoglio ha istituito nel Calendario liturgico romano la memoria obbligatoria della Beata Vergine Maria madre della Chiesa fissandola al lunedì dopo Pentecoste

 

Il 3 marzo 2018, con un decreto pubblicato dalla Congregazione del Culto divino, papa Francesco ha iscritto nel Calendario romano la memoria obbligatoria della beata Vergine Maria Madre della Chiesa fissandola al lunedì dopo la domenica di Pentecoste. Il decreto porta la data dell’ 11 febbraio 2018, centosessantesimo anniversario della prima apparizione di Lourdes.

 

Qual è la motivazione di questa celebrazione?

«Il Sommo Pontefice Francesco», si legge nel decreto, «considerando attentamente quanto la promozione di questa devozione possa favorire la crescita del senso materno della Chiesa nei Pastori, nei religiosi e nei fedeli, come anche della genuina pietà mariana, ha stabilito che la memoria della beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, sia iscritta nel Calendario Romano nel Lunedì dopo Pentecoste e celebrata ogni anno. Questa celebrazione ci aiuterà a ricordare che la vita cristiana, per crescere, deve essere ancorata al mistero della Croce, all’ oblazione di Cristo nel convito eucaristico, alla Vergine offerente, Madre del Redentore e dei redenti. Tale memoria dovrà quindi apparire in tutti i Calendari e Libri liturgici per la celebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore; i relativi testi liturgici sono allegati a questo decreto e le loro traduzioni, approvate dalle Conferenze Episcopali, saranno pubblicate dopo la conferma di questo Dicastero. Dove la celebrazione della beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, a norma del diritto particolare approvato, già si celebra in un giorno diverso con un grado liturgico più elevato, anche in futuro può essere celebrata nel medesimo modo».

 

Quali sono le principali tappe storiche che hanno portato all’ istituzione di questa festa?

Il 21 novembre 1964, a conclusione della terza Sessione del Concilio Vaticano II, Paolo VI dichiarò la beata Vergine Maria «Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo cristiano, tanto dei fedeli quanto dei Pastori, che la chiamano Madre amantissima». La Sede Apostolica pertanto, in occasione dell’ Anno Santo della Riconciliazione (1975), propose una messa votiva in onore della beata Maria Madre della Chiesa, successivamente inserita nel Messale Romano; diede anche facoltà di aggiungere l’ invocazione di questo titolo nelle Litanie Lauretane (1980).

 

maria madre

 

Qual è il significato di questo titolo mariano?

Si legge nel decreto: «La gioiosa venerazione riservata alla Madre di Dio dalla Chiesa contemporanea, alla luce della riflessione sul mistero di Cristo e sulla sua propria natura, non poteva dimenticare quella figura di Donna la Vergine Maria, che è Madre di Cristo e insieme Madre della Chiesa. Ciò era già in qualche modo presente nel sentire ecclesiale a partire dalle parole premonitrici di sant’ Agostino e di san Leone Magno. Il primo, infatti, dice che Maria è madre delle membra di Cristo, perché ha cooperato con la sua carità alla rinascita dei fedeli nella Chiesa; l’ altro poi, quando dice che la nascita del Capo è anche la nascita del Corpo, indica che Maria è al contempo madre di Cristo, Figlio di Dio, e madre delle membra del suo corpo mistico, cioè della Chiesa. Queste considerazioni derivano dalla divina maternità di Maria e dalla sua intima unione all’ opera del Redentore, culminata nell’ ora della croce. La Madre infatti, che stava presso la croce (cf. Gv 19, 25), accettò il testamento di amore del Figlio suo ed accolse tutti gli uomini, impersonati dal discepolo amato, come figli da rigenerare alla vita divina, divenendo amorosa nutrice della Chiesa che Cristo in croce, emettendo lo Spirito, ha generato. A sua volta, nel discepolo amato, Cristo elesse tutti i discepoli come vicari del suo amore verso la Madre, affidandola loro affinché con affetto filiale la accogliessero. Premurosa guida della Chiesa nascente, Maria iniziò pertanto la propria missione materna già nel cenacolo, pregando con gli Apostoli in attesa della venuta dello Spirito Santo (cf. At 1, 14). In questo sentire, nel corso dei secoli, la pietà cristiana ha onorato Maria con i titoli, in qualche modo equivalenti, di Madre dei discepoli, dei fedeli, dei credenti, di tutti coloro che rinascono in Cristo e anche di “Madre della Chiesa”, come appare in testi di autori spirituali e pure del magistero di Benedetto XIV e Leone XIII».

 

 famigliacristiana

 

MADRE DELLA CHIESA

Madre della Chiesa, e Madre nostra Maria,
raccogliamo nelle nostre mani
quanto un popolo è capace di offrirti;
l'innocenza dei bambini,
la generosità e l'entusiasmo dei giovani,
la sofferenza dei malati,
gli affetti più veri coltivati nelle famiglie,
la fatica dei lavoratori,
le angustie dei disoccupati,
la solitudine degli anziani,
l'angoscia di chi ricerca il senso vero dell'esistenza,
il pentimento sincero di chi si è smarrito nel peccato,
i propositi e le speranze
di chi scopre l'amore del Padre,
la fedeltà e la dedizione
di chi spende le proprie energie nell'apostolato
e nelle opere di misericordia.
E Tu, o Vergine Santa, fa' di noi
altrettanti coraggiosi testimoni di Cristo.
Vogliamo che la nostra carità sia autentica,
così da ricondurre alla fede gli increduli,
conquistare i dubbiosi, raggiungere tutti.
Concedi, o Maria, alla comunità civile
di progredire nella solidarietà,
di operare con vivo senso della giustizia,
di crescere sempre nella fraternità.
Aiuta tutti noi ad elevare gli orizzonti della speranza
fino alle realtà eterne del Cielo.
Vergine Santissima, noi ci affidiamo a Te
e Ti invochiamo, perché ottenga alla Chiesa
di testimoniare in ogni sua scelta il Vangelo,
per far risplendere davanti al mondo
il volto del tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo.

(Giovanni Paolo II)

 

 

APRILE 2022

 

 

 


 2022 04 27 educare alla pace

 


consigliocomunale del 20211020

 

26.04.2022 - Consiglio Comunale

 

 

 


2022 04 25 liberazione 77

 

 


2022 04 24 II domenicapasqua 2

 

 

24.04.2022 - Quell'invito del Risorto a superare le barriere

 

 


 

2010 divina misericordia (53)

 

24.04.2022 - II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia

 

 

 

 


2021 04 05 lunedidellangelo 3

 

18.04.2022 Lunedì dell'Angelo

 

 


 

 

2022 04 17 pasqua 2

 

 

 


2022 04 17 pasqua 7

 

17.04.2022 - La tomba vuota segno di ripartenza per ognuno

 

 

 

 


quaresima 2022

 

 

17.04.2022 -  Verso il suo Amore ( Pasqua)

 

 

 


 

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17.04.2022 Pasqua

 

 

 

 


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 16.04.2022 Sabato Santo

 

 


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 15.04.2022 Venerdì Santo

 

 

 


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 14.04.2022 Giovedì Santo

 

 


2022 04 10 Palme 3

 

 

10.04.2022 - I piedi di Dio percorrono la strada della storia

 

 


 

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Domenica delle Palme

 

 

 


quaresima 2022

 

 

10.04.2022 -  Verso il suo Amore ( Domenica delle Palme)

 

 

 


settimanasanta 2

 

 Settimana Santa

 

 


settimanasantapapafrancesco

Messaggi e consigli di Papa Francesco da seguire durante la Settimana Santa, che ci conduce verso la Pasqua di Risurrezione.

 

 

 

 


Raniero Cantalamessa

08.04.2022 - Ascolta la quinta meditazione per la Quaresima 2022 di padre Raniero Cantalamessa

 

 


 

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 2022 04 08 viacrucis

 


quaresima 2022

 

 

03.04.2022: Verso il suo Amore ( V domenica Quaresima)

 

 

 

 


2022 04 03 V quaresima 7

 

 

03.04.2022 - Quel silenzio di Gesù che spiazza i violenti

 

 

 


Raniero Cantalamessa

01.04.2022 - Ascolta la quarta meditazione per la Quaresima 2022 di padre Raniero Cantalamessa

 

 

 


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01.04.2022 Marini don Angelo

 

 

 


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01.04.2022 Beato Lodovico Pavoni

 

 

 

 

 

 


papafrancesco

 

 

02.04.2022 - Per il personale sanitario

 

 


aprile

 

 

01.04.2022 Le devozioni della chiesa per ogni mese dell’anno

 

2022 04 01 lievito 15

 Marini don Angelo

 163

 

 

 

01/04/2020 - 01/04/2023

 

Nel terzo anniversario della morte di


Don Angelo Marini, Parroco,


la Parrocchia lo ricorda con affetto.

 

 

 

 

 

 

 

 

20220402 093109

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MARZO 2022

 

 

2022 03 31 ritiroterzaeta

 

 


2022 03 27 IV quaresima 4

 

27.03.2022 - Un Padre che intorno vuole figli non servi

 

 

 

 


quaresima 2022

 

27.03.2022: Verso il suo Amore ( IV domenica Quaresima)

 

 

 

 


2022 03 25 preghierapaceabbazia 1

 


 

2022 03 24 vecchia

 

 


Raniero Cantalamessa

25.03.2022 - Ascolta la terza meditazione per la Quaresima 2022 di padre Raniero Cantalamessa

 

 


2021 03 25 annunciazione del  signore 1

 

25.03.2022 - Annunciazione del Signore

 

 


quaresima 2022

 

 

20.03.2022: Verso il suo Amore ( III domenica Quaresima)

 

 

 


2022 03 20 III quaresima 5

 

20.03.2022 - La supplica del Signore: convertitevi o perirete

 

 

 

 


sangiuseppe

19.03.2022 - San Giuseppe (novena dal 10 marzo)

 

 

 

 

 


Raniero Cantalamessa

18.03.2022 - Ascolta la seconda meditazione per la Quaresima 2022 di padre Raniero Cantalamessa

 

 


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quaresima 2022

 

13.03.2022: Verso il suo Amore ( II domenica Quaresima)

 

 

 

 


2022 03 13 II quaresima 4

 

13.03.2022 - Il vivere la bellezza è liberare la luce in noi

 

 

 

 


2022 03 13 domenicadellacarita

 

 


2022 viacrucis


 

2022 lectiodivina

 

 


Raniero Cantalamessa

11.03.2022 - Ascolta la prima meditazione per la Quaresima 2022 di padre Raniero Cantalamessa

 

 


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07.03.2022 Quaresima

 

 


quaresima 2022

 

 

06.03.2022: Verso il suo Amore ( I domenica Quaresima)

 

 

 


2022 03 06 I quaresima 4

 

 

06.03.2022 - La libertà di sciegliere è chiamata alla vita

 

 

 


2022 03 06 scacchi

 


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quaresima 2022

 

02.03.2022: Verso il suo Amore ( Le Ceneri)

 

 

 


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 carnevale

01.03.2022 Carnevale

 

 

 

 


papafrancesco

 

03.03.2022 - Per una risposta cristiana alle sfide della bioetica

 

 

 

 


 marzo

01.03.2022 Le devozioni della chiesa per ogni mese dell’anno

 

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